5) Sfruttiamo solo il 10% del cervello. La bugia si è diffusa a partire dalle dichiarazioni dello psicologo William James, che ha affermato che utilizziamo solo una misera parte delle nostre possibilità mentali. L’imaging cerebrale ha dimostrato però il contrario evidenziando che la maggior parte del cervello è attiva e operativa anche durante le attività più semplici e banali come dormire.
6) Si può rimanere incastrati facendo l’amore. Altro grande falso mito: non esistono casi clinici documentati che presentino casi del genere. È vero che la vagina, durante l’orgasmo, si contrae, ma subito dopo si rilassa. Anche il glande, dal canto suo, si gonfia, e se capitasse che entrambi gli organi si ingrossino contemporaneamente dopo pochi minuti tutto tornerebbe alla normalità.
7) Scrocchiare le dita favorisce l’insorgere dell’artrite. La bugia è stata dimostrata da un medico americano, Donald Unger, che per 60 anni ha fatto scrocchiare ogni giorno solo le dita della mano sinistra senza alcuna conseguenza. Grazie al suo esperimento, di cui è stato la cavia, gli è stato conferito il Premio IgNobel per la Medicina nel 2009.
8) Le macchie bianche sulle unghie segnalano una carenza di calcio. Un’altra delle bugie più diffuse. Uno studio condotto dall’Università di Cardiff ha dimostrato che non c’è alcun legame tra le antiestetiche macchioline bianche e un’eventuale carenza di calcio. I dermatologi sostengono che si tratterebbe di una conseguenza a piccoli traumi subiti dall’unghia e sono del tutto innocue.
9) La lingua percepisce i sapori in zone diverse. I gusti sono percepiti su tutta la superficie della lingua grazie alle papille linguali. La bugia della “mappa dei sapori” risale al 1901 quando, in un articolo pubblicato dallo scienziato tedesco David Hanig, si spiegava che la sensibilità ai sapori di alcune persone fosse percepita in modo più forte in alcune zone. Anche lo psicologo americano Edwin Boring sostenne l’idea nel 1942 dopo aver letto, ma tradotto in modo errato, gli studi di Hanig. Solo la scienziata Virginia Collings, nel 1974, ha dimostrato che la lingua è recettiva a ogni sapore su tutta la superficie.