Gli amanti della lettura sanno che l’immergersi in un libro è un’esperienza unica, totalizzante e realizzante che ci permette di isolarci dal mondo che ci circonda nascondendoci in un mondo completamente diverso che stimola l’immaginazione e le emozioni. Sono numerosissimi gli studi che dimostrano gli effetti della lettura sul nostro cervello e molte ricerche sottolineano come la lettura azioni gli stessi neuroni che si attivano quando siamo impegnati in altre attività come la corsa o la scrittura. Altri studi evidenziano ancora che la lettura è uno dei metodi più efficaci per rilassarci e migliora la capacità di provare empatia.
Uno studio pubblicato nel 2013 da un gruppo di neuroscienziati della Emory University prova che leggere aumenta le connessioni tra le regioni cerebrali con effetti della durata di almeno qualche giorno. Gli studiosi hanno chiesto a dei volontari di leggere 30 pagine del libro “Pompei” di Robert Harris ogni sera per nove giorni. Ogni mattina i volontari subivano una risonanza magnetica al cervello in stato di riposo. I risultati ottenuti hanno segnalato un incremento della connettività del lobo temporale sinistro, l’aerea del cervello legata al linguaggio.
Gregory Berns, guida dello studio, ha dichiarato: “I partecipanti non stavano leggendo durante la scansione, quindi la maggior connettività cerebrale è un effetto della lettura della sera precedente. Possiamo definirla un’attività ombra”. L’incremento di connettività è stato registrato anche nel solco centrale che separa la corteccia motoria da quella sensitiva e, secondo Berns, ciò significa che quando leggiamo di qualche attività si attivano gli stessi neuroni in funzione quando svogliamo quell’attività. “I cambiamenti neurali che abbiamo scoperto – ha spiegato il neuroscienziato – suggeriscono che leggere un romanzo possa realmente trasportarti nel corpo del protagonista. Abbiamo sempre saputo che le buone storie possono avere questo effetto, ma solo adesso possiamo dire che qualcosa di simile avviene anche a livello biologico.”
Alla fine del libro, i ricercatori hanno esaminato i volontari per altri 5 giorni, constatando che i cambiamenti neuronali non erano svaniti. Questo implica che non si tratta solo di una reazione momentanea, anche se non è chiara la durata dell’effetto. Berns tuttavia ha affermato: “Il fatto che un romanzo assegnato a caso e non scelto dagli stessi partecipanti abbia prodotto questo cambiamento almeno per qualche giorno, potrebbe voler dire che i nostri libri preferiti hanno un effetto maggiore e più duraturo sulla biologia del nostro cervello”.
L’Università del Sussex ha pubblicato nel 2009 uno studio che evidenzia come e quanto la lettura aiuti a diminuire lo stress. Aumentando la tensione e il battito cardiaco di alcuni volontari si è scoperto che leggere è l’attività più adatta ed efficace a ridurlo. Dopo solo mezz’ora, il battito cardiaco e la tensione muscolare dei volontari si sono ridotti del 68% e i livelli raggiunti sarebbero addirittura inferiori a quelli registrati in partenza. Secondo gli studiosi, leggere è così efficace per rilassare perché scatena un senso di evasione e perché l’immersione e la concentrazione totali in un libro “rubano” la concentrazione del corpo nei muscoli facendoli rilassare.