Non ha nemmeno aperto i battenti, il Festival della canzone italiana, che già è destinato a far discutere. Era sembrato troppo strano, ai detrattori della kermesse sanremese, che il nastro di partenza di questa edizione – la seconda condotta dal “buon” Carlo Conti – potesse essere tagliato piuttosto in sordina, eccetto che per il dramma sfiorato da Gabriel Garko, uscito quasi incolume ma sotto choc dalla drammatica esplosione della villa nella quale era ospite in Liguria. Ed invece, anche quest’anno il “veleno” è servito: ai patiti della “normalità” a tutti i costi pare non vada proprio giù la presenza “molesta” nella città dei fiori di Elton John e del suo coniuge, David Furnish.
Il cantante inglese, autore di ballad straordinarie come “Your Song” e “Candle in The Wind”, è senza dubbio una delle “teste di serie” tra gli ospiti che il Festival di Sanremo ha avuto l’onore di ospitare in questi ultimi anni. Eppure, di Elton John si parla, in Italia, non tanto per le sue indubbie qualità artistiche, quanto per le sue intime scelte di vita e di sessualità. In un Paese, il nostro, dove il dibattito sulle unioni civili tiene banco più dell’uccisione di un nostro connazionale in Egitto, ha fatto rizzare i capelli a molti perbenisti l’idea – per nulla confermata – che il compagno di John, David Furnish, possa solamente “osare” sedersi nelle prime file dello storico teatro dell’Ariston.
Da Mario Adinolfi al promotore del Family Day Massimo Gandolfini, tutti i sostenitori della famiglia tradizionale hanno gridato allo scandalo, minacciando pesantemente la Rai di ripercussioni qualora Elton John “osasse” parlare della sua “famiglia arcobaleno” dal blasonato palco sanremese. Si corre, insomma, ai ripari, ancor prima che la tempesta possa abbattersi, con una celerità tale da fare invidia alla gestione dei cataclismi meteorologici nella nostra Nazione.