ANKARA – All’una, circa, della scorsa notte la Coalizione internazionale anti-isis ha compiuto raid aerei contro obiettivi Isis. Questa la notizia pervenutaci dall’agenzia statale turca Anadolu che, citando fonti militari, riporta l’avvenuta distruzione di diverse postazioni jihadiste. I raid che hanno colpito il nord della Siria, sono avvenuti a poche ore dagli ultimi attacchi da parte dell’Isis che sta colpendo, ormai dal 18 gennaio, la zona suddetta verso la città turca di Kilis; nell’ultimo attacco a colpi di mortaio sono rimaste uccise 2 persone, mentre i feriti sarebbero 26. Secondo le autorità, dal principio delle offensive i civili rimasti vittime sarebbero 17, di cui 7 siriani; il numero così alto di cittadini della Siria colpiti in territorio turco è dovuto proprio al fatto che nella città di Kilis vivono oltre 100 mila rifugiati siriani.
167 è il numero di raid che l’aviazione turca ha compiuto contro l’Isis dal 9 gennaio i quali hanno ucciso 492 militanti, mentre altri 370 jihadisti sono stati colpiti dal fuoco d’artiglieria. La Coalizione internazionale anti-isis sta facendo il possibile per intervenire in maniera corretta rispondendo ai colpi di mortaio per riuscire a bloccare l’ondata di terrorismo che ha ormai intaccato il nord della Siria, costringendo, come già detto, migliaia di cittadini siriani alla fuga.
Il presidente statunitense Barack Obama ha annunciato la sua decisione di invio di altri 250 militari in Siria per combattere la minaccia Isis; si tratta di unità delle forze speciali che avranno il compito di addestrare i combattenti siriani che lottano contro l’organizzazione terroristica, senza avere quindi l’incarico di scendere in campo. Stessa mansione affidata ai 200 uomini che il segretario della Difesa USA, Carter, ha annunciato, una settimana fa, che avrebbe mandato in Iraq. “Non vanno a combattere in prima linea, ma saranno essenziali nell’addestramento e nell’assistenza alle forze locali” ha spiegato Obama durante il suo discorso ad Hannover.