Epilessia: fino al 5,2% a rischio autismo tra i parenti di primo grado

epilessia

La diagnosi di epilessia in un parente di primo grado aumenta il rischio di contrarre autismo, stando ad analisi incrociata e follow-up dei pazienti e delle loro famiglie in senso stretto. Lo studio svedese basato sui registri nazionali ha dimostrato una forte correlazione tra queste due patologie. Per verificarla sono stati esaminati 85.201 soggetti epilettici tratti dallo Swedish Patient Register, considerando anche i loro fratelli e figli, che corrispondono rispettivamente a 80.511 e 98.534 individui. A ciascun paziente è stato associato un gruppo di controllo formato da 5 soggetti sani di stessa età, sesso e luogo di abitazione, e dai loro fratelli e figli. Tra questi sono stati scartati coloro i cui nuclei familiari contenevano già soggetti affetti da epilessia, in modo da eliminare ogni dubbio al momento della verifica delle ipotesi.

Lo studio è durato 6 anni, nei quali sono state monitorate le condizioni di salute dei soggetti sani di ciascun gruppo, sperimentale e non. Alla scadenza del follow-up, le diagnosi di autismo effettuate nel primo gruppo sono state 1.381, contro le 700 del gruppo di controllo. In percentuale si tratta dell’1,6% paragonato allo 0,2%, mentre nei nuclei familiari di pazienti con diagnosi d’epilessia presente fin dall’infanzia il livello aumenta al 5,2%. L’autrice Heléne E.K. Sundelin ha dichiarato la massima priorità sull’approfondimento della correlazione tra queste due patologie, in modo da indirizzare l’intervento medico sul trattamento efficace di entrambe, ma anche per svelare ciò che questo studio suggerisce già, ovvero che epilessia ed autismo abbiano un’eziologia comune e ciò potrebbe guidare la ricerca nella direzione giusta.