Sonno, la deprivazione predispone i bambini a depressione e ansia

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Nei bambini dormire poco può essere un fattore di rischio per psicopatologie come depressione e disturbi d’ansia emergenti in età adulta. Tale predisposizione è dovuta all’impatto della deprivazione di sonno sulla capacità di gestione emotiva che si sviluppa nel primo decennio di vita di ogni essere umano. Lo studio che lo ha dimostrato è stato condotto dall’autrice Candice Alfano, psicologa clinica e professoressa associata dell’Università di Houston, grazie ai fondi stanziati dall’Istituto Nazionale di Salute Mentale (NIMH) statunitense. Lo scopo era individuare le modalità in cui la scarsità di sonno influenza lo sviluppo di disturbi emotivi, ovvero le sue conseguenze in termini di pattern dell’attività neurale e schemi cognitivi, fisiologici e comportamentali.

Dall’osservazione dei 50 partecipanti preadolescenti d’età compresa tra i 7 anni e gli 11 anni è emerso innanzitutto, e come prevedibile, che la deprivazione causa una maggiore negatività nell’esperienza emotiva. Dopo due notti carenti di sonno, i bambini avevano anche una minor capacità di godere delle esperienze emotive positive, memorizzandole di meno e manifestando una reattività notevolmente ridotta verso di esse. Di fatto, un confronto postumo alla ricerca effettuato con soggetti adulti dimostra che l’interiorizzazione di questo modello cognitivo può portare le persone a chiudersi di fronte ad esperienze positive, soprattutto se richiedono un certo sforzo, evitandole e rifuggendo anche le attività sociali che possono produrle.

Questa disfunzionalità deriva dal mancato sviluppo dell’elaborazione delle emozioni, processo che avviene proprio mentre si dorme e che permette all’adulto di mantenere il contatto con la propria emotività in modo funzionale, reiterando e risignificando il proprio vissuto emotivo. “Il poco sonno sembra interrompere più processi emotivi, come l’automonitoraggio, la comprensione dei segnali non verbali altrui e delle loro emozioni”, commenta l’autrice, “Combinando tutto ciò con un minore controllo degli impulsi, con il caratteristico marchio del periodo adolescenziale e con la deprivazione del sonno si può creare una ‘tempesta perfetta’ per vivere negativamente le proprie emozioni e le loro conseguenze.”