Kaladze: l’ex Milan eletto sindaco di Tbilisi

Kaladze sindaco di TbilisiEx milanisti crescono e si affermano in politica. In questi ultimi giorni, due grandi protagonisti del Milan del passato stanno facendo parlare di sé non per gesta calcistiche o atletiche, ma per risultati importanti che entrambi stanno ottenendo in ambito politico. Infatti, se da un lato l’ex centravanti George Weah sogna di diventare presidente della Liberia, in attesa del ballottaggio del 7 novembre, dall’altro Kakhaber Kaladze, ex difensore, sta già festeggiando la sua vittoria alle elezioni di Tbilisi, al termine delle quali è diventato sindaco della città georgiana al primo turno.

L’affermazione di Kaladze è stata piuttosto netta con un 51,13% di voti che non ha lasciato scampo ai rivali. Il principale antagonista dell’ex calciatore, l’indipendente Aleko Elisashvili si è fermato al 17%, mentre il candidato del Movimento Nazionale Unito, Zaal Udumashvili, è arrivato al 16,53%. Naturalmente si tratta di un evento che ha catalizzato le attenzioni di tutto il mondo, con circa 21mila osservatori accreditati, tra i quali se ne contano ben 581 internazionali. Indubbiamente l’ex giocatore del Milan rappresenta, agli occhi dei suoi concittadini, l’emblema di colui che ce l’ha fatta, di un georgiano che, pur tra mille difficoltà, è riuscito ad affermarsi ben oltre i pregiudizi e le diffidenze, diventando un calciatore di rango internazionale, arrivando a giocare in Serie A con la maglia rossonera dal 2001 al 2010, e poi con quella del Genoa nel 2010-2012. Fra il tripudio generale e nonostante il risultato schiacciante ottenuto alle elezioni, non mancano polemiche e critiche nei confronti del neo-sindaco di Tbilisi.

L’opposizione, infatti, ha accusato il nuovo primo cittadino di conflitto d’interessi, data la sua vicinanza all’ex discusso Primo Ministro georgiano, Ivanishvili. Il ricco imprenditore ha fondato nel 2012 il partito Sogno georgiano, e nonostante abbia ufficialmente lasciato la politica nel 2013, viene considerato dai suoi detrattori una sorta di “burattinaio” che, dietro le quinte, tira ancora le fila del suo partito e di gran parte della politica georgiana. In particolare, i detrattori di Kaladze hanno accusato il movimento di aver fatto ampio ricorso a risorse economiche statali, pressioni mediatiche e sui dipendenti pubblici per garantirsi un’ampia fetta di voti.

Il Sogno georgiano ha prontamente rispedito al mittente le accuse, con Kaladze che durante la campagna elettorale si è concentrato soprattutto sulla presentazione del suo programma che punta sul rilancio dell’economia di Tbilisi, del settore del turismo, che guarda ad uno snellimento della burocrazia e al potenziamento del trasporto pubblico per limitare il traffico cittadino e, soprattutto, combattere l’inquinamento. Dopo la vittoria alle elezioni, il nuovo primo cittadino di Tbilisi ha promesso: “I risultati si vedranno presto”. E certamente lui è uno che, di risultati, ne capisce eccome.

Patrizia Gallina