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Radicalizzazione islamica, storia di un incontro-scontro

Presentato il libro di don Claudio Burgio ‘In viaggio verso Allah’

Storia – Il libro ripercorre le tappe del cammino di Monsef, un giovane ragazzo straniero che come tanti è stato accolto dal centro educativo milanese Kayros. Il percorso del giovane, accolto all’età di soli 15 anni, è durato dal 2010 al 2015. La conclusione, però, non è stata delle migliori: Monsef ha deciso di arruolarsi nel’Isis, e ha trascinato con sé un altro ragazzo della comunità.

La  giornalista Cristina Giudici, presentatrice dell’evento, ha sottolineato quanto sia stata coraggiosa la scelta di don Claudio, uno degli educatori del ragazzo, di raccontare nero su bianco la storia di Monsef, un ragazzo che fin dal suo arrivo in comunità ha rivelato una situazione non semplice. Alle sue numerose problematiche (era molto aggressivo e utilizzava sostanze stupefacenti) si è aggiunta la  radicalizzazione islamica.

Don Claudio Burgio ha sostenuto di aver elaborato un vero e proprio lutto dopo la partenza di Monsef verso un destino crudele. ” L’impotenza educativa – ha spiegato –  ti schiaccia. La partenza non è potuta essere arginata. Sono passati due anni da quando il ragazzo è partito, e sebbene i continui rapporti con la Digos ed i Servizi Segreti non sappiamo dove sia.  Ho deciso di scrivere il mio libro utilizzando  una lettera  aperta poiché raccontare questa esperienza ha fatto bene non solo a me, ma anche prezioso ai ragazzi stessi  e a tutti coloro i quali devono affrontare l’accoglienza di questi ragazzi. L’accoglienza è anche uno scontro tra diverse culture.  Questo libro è stato scritto dalla coscienza.”

‘In viaggio verso Allah’ accende i riflettori su un tema più che mai attuale: l’Islam e la sua radicalizzazione. Su questo argomento tanti sono i pregiudizi e le paure, poca è la conoscenza, come sottolineato da Maria Bombardieri dell’Università di Padova.  I segnali di radicalizzazione, specialmente dopo la disgregazione dell’Isis, sono sempre più nascosti. Non è ancora chiaro come avvenga la radicalizzazione: si parla spesso di lupi solitari ma non è così: c’è sempre una rete che fomenta il tutto. Molti jihadisti  decidono spesso di arruolarsi per andare incontro ad un destino (in apparenza) migliore di quello capitato.