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Firenze: finalmente restaurata la sauna di Cosimo de’ Medici

E’ stato restaurato il ‘Comodo di Cosimo’ di Palazzo Vecchio, l’equivalente dell’odierna sauna. L’opera di restauro è durata ben 5 mesi, il costo è stato di 20 mila euro. L’intervento è stato effettuato grazie alla sponsorizzazione dell’azienda Geberit-Pozzi Ginori accompagnata da Fondaco srl, società nel settore della consulenza e strategia nella comunicazione, associata al recupero e al restauro di opere d’arte e di beni culturali. I lavori di restauro sono stati progettati e diretti dal Servizio belle Arti del Comune di Firenze, la realizzazione è opera della fiorentina Dini Restauri.

Il ‘comodo’ si trova vicino alla Sala dei Duecento, sotto la scala piana che collegava il quartiere di Cosimo con quello della duchessa Eleonora. Sulle pareti troviamo le decorazioni di Marco da Faenza che ha dipinto scene della storia di Eros e Psiche di Apuleio. All’interno dell’ambiente troviamo una vasca da bagno fissa dotata di un sistema idraulico che consente di riscaldare l’acqua. Vi è poi una stanza dove sono presenti due bocche da cui fuoriusciva acqua calda e fredda e una nicchia ovale, all’interno della quale c’è lo spazio per una griglia dove si poggiavano i contenitori delle essenze. Era presente inoltre un canale di pietra da cui arrivava l’aria riscaldata all’interno della sauna. Queste stanze stufe erano in gran voga nel periodo del Rinascimento, ogni palazzo importante ne aveva una.

Il restauro è stato inserito nel progetto FLIC “Florence I care” attraverso il quale il Comune da a coloro che vogliano diventare partner, la possibilità di prendersi cura della città attraverso il finanziamento di opere di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico fiorentino. Geberit-Pozzi Ginori e a Fondaco già in passato avevano sponsorizzato i restauri della Fontana dello Sprone e del busto di Cosimo II. Il Sindaco Dario Nardella in merito al progetto FLIC ha dichiarato: ” è stato una grande successo, dal 2011 abbiamo raccolto dai privati da investire nella conservazione, nel restauro e nella valorizzazione dei nostri beni culturali 10 milioni di euro, di cui 5,2 milioni tramite Art Bonus”.