Lo scioglimento delle camere è previsto entro la fine dell’anno, tra natale e capodanno. Probabilmente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella scioglierà le camere il 27 dicembre. Le elezioni politiche saranno il 4 marzo 2018. Il Parlamento approverà la legge di Bilancio, dopodichè si chiuderà anticipatamente la legislatura. Il fine è quello di evitare qualsiasi intoppo parlamentare, votare lo ius soli dopo la legge di Stabilità facendo terminare la legislatura alla sua scadenza naturale il 15 marzo, metterebbe in una situazione di estrema difficoltà istituzioni e governo.
Il Premier Paolo Gentiloni e il governo dopo la conferenza stampa di fine anno, manterranno la pienezza dei poteri per il disbrigo degli affari correnti. E’ ipotizzabile che Gentiloni prolunghi la sua permanenza a Palazzo Chigi anche dopo le elezioni qualora si incontri difficoltà a formare l’esecutivo. Un’idea piuttosto verosimile data la disaggregazione dei gruppi di maggioranza. C’è chi anche all’interno del pd già pensa a un Gentiloni bis.
La scelta della data del 4 marzo è fonte di un’accordo degli ultimi giorni, risultato delle preferenze espresse sia dai partiti che da Mattarella. La data che era stata proposta inizialmente era il 18 marzo, si è deciso invece di anticipare. Salvini e il centro destra di Berlusconi si sono schierati a favore di un election day che unisca le elezioni politiche e regionali. Il fine sarebbe quello di risparmiare 500 milioni di euro, ma probabilmente anche quello di guadagnare qualche voto in più in regioni come la Lombardia dove le aspettative di Lega Nord sono alte. Il centro sinistra non sembra concordare.