È un Matteo Salvini decisamente soddisfatto quello che ha lasciato il vertice di Innsbruck, durante il quale ha incontrato il collega austriaco Herbert Kickl e il tedesco Horst Seehofer per approntare una strategia relativa agli sbarchi dei migranti. Dal vertice è emersa una vera e propria intesa fra Italia, Austria e Germania, definita dal rappresentante del governo viennese “il patto di coloro che fanno”.
I tre leader (che si rivedranno il 19 luglio) sono pronti ad avviare una stretta in merito alla politica europea sulla gestione dei flussi di migranti, presentata già agli altri ministri degli Affari interni in un meeting successivo. Al momento, il maggiore ostacolo all’asse Roma-Vienna-Berlino è rappresentato dalla Francia, rappresentata da Gerard Collomb che ha già avuto un primo confronto con Salvini, il quale non ha nascosto che ci siano diversi punti di disaccordo tra le parti. Nello specifico, il patto prevede una forte limitazione degli sbarchi lungo le coste del Vecchio Continente, la realizzazione di centri di accoglienza in Africa e nell’area balcanica, e il riconoscimento da parte dell’Unione Europea dei porti libici come sicuri. In particolare, il Ministro dell’Interno italiano si è soffermato proprio su quest’ultimo aspetto che, secondo lui, fino ad oggi ha impedito di far rientrare nel Paese di partenza i migranti che sono stati soccorsi in mare. Subito dopo, il leader della Lega ha leggermente aggiustato il tiro, soprattutto per tranquillizzare la cancelliera tedesca Angela Merkel, ricordando che i membri dell’Ue devono comunque porre in essere tutte le pratiche necessarie per la sicurezza, nel rispetto dei principi umanitari.
I tre ministri, ad ogni modo, hanno ribadito la loro ferma volontà di portare avanti questa strategia, dicendo “Vogliamo fare ordine” e chiedendo pieno appoggio all’Unione Europea per evitare che si arrivi a delle decisioni unilaterali da parte dei singoli Stati. Il vicepremier italiano, inoltre, ha spostato l’attenzione anche sulla revisione della normativa di ingaggio delle missioni navali, evidenziando che l’Italia non può accogliere nei suoi porti tutti gli immigrati salvati dal mare. Detto ciò, adesso diventerà fondamentale il confronto con Bruxelles, mentre il tedesco Seehofer dovrà evitare di entrare in contrasto con la cancelliera Merkel, per far sì che l’asse Italia-Austria-Germania non naufraghi ancor prima di partire.
Patrizia Gallina