Dal “governo del presidente” al “governo di scopo”. Matteo Salvini ci ha provato con un colpo di coda nella giornata di venerdì 4 maggio, ma il suo tentativo è andato a vuoto. Il leader della Lega, infatti, teme che, in seguito alle consultazioni fallite di queste settimane, nei prossimi giorni, con i nuovi incontri fissati al Quirinale, Sergio Mattarella possa decidere un esecutivo di stampo tecnico, tanto avverso al politico milanese.
E così, per evitare di andare incontro ad una soluzione a lui poco gradita, Matteo Salvini ha lanciato una proposta lampo: un esecutivo a tempo costituito dal Centrodestra e dal Movimento 5 Stelle, in grado di governare fino a dicembre per portare a termine una serie di riforme urgenti e per approvare una nuova legge elettorale, per poi richiamare gli italiani alle urne, nella speranza che finalmente possa formarsi una maggioranza stabile e duratura per il Paese. Peccato, però, che l’idea del segretario del Carroccio sia naufragata nel giro di poche ore, con Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle che ha immediatamente frenato le intenzioni di Salvini, affermando che ormai ha perso l’opportunità di “fare governo”, non tenendo conto del “segnale di cambiamento” dato dagli italiani durante le elezioni del 4 marzo, rifiutando un’alleanza con i pentastellati e continuando a rimanere fedele a Silvio Berlusconi.
La proposta del “governo di scopo” era stata lanciata da Matteo Salvini durante il Consiglio federale della Lega tenutosi a Milano, in Via Bellerio: l’obiettivo era quello di arrivare ad una larga intesa tra il Centrodestra unito e M5S, con un premier indicato dal Carroccio, da Forza Italia e Fratelli d’Italia, da costituire per tenere lontani da qualsiasi ipotesi di alleanza il Partito Democratico e Matteo Renzi. Questo esecutivo avrebbe lavorato ad una serie di interventi di primaria importanza, come lo stop al rincaro dell’Iva, il controllo dell’immigrazione e, naturalmente, una nuova legge elettorale.
Tuttavia, il Movimento 5 Stelle non ha voluto dare alcuna speranza al leader della Lega, affidando al suo capogruppo al Senato una risposta netta e quantomai chiara: Toninelli, infatti, ha ribadito che Salvini ha già perso la sua occasione di raggiungere un’intesa con i grillini, e che a questo punto è necessario richiamare i cittadini alle urne, anche mantenendo l’attuale legge elettorale. Secondo i pentastellati, infatti, i consensi intorno al loro partito sono destinati a crescere, soprattutto quando gli italiani si renderanno conto che davvero interverranno per abolire i vitalizi alla Camera, dimostrando che sono in grado di concretizzare le promesse elettorali.
L’unico punto su cui, ad oggi, Lega e M5S sono ancora d’accordo, è la contrarietà ad un governo tecnico. Proprio per questo motivo, Salvini aveva provato a tendere la mano per un’ultima volta ai Cinquestelle con la sua proposta di “governo di scopo” almeno fino a dicembre. Al contempo, il segretario della Lega ha sottolineato che qualsiasi tipo di esecutivo (tecnico, di scopo o istituzionale) non deve avere alla guida una figura terza (com’era accaduto nel caso di Mario Monti), ma uno dei rappresentanti dei partiti che hanno ottenuto il maggior numero di voti durante le ultime elezioni. Infine, si è detto contrario a qualsiasi proroga del governo Gentiloni, dicendo di non voler vedere ancora Angelino Alfano al prossimo Consiglio europeo di giugno.
Nonostante queste premesse, dopo l’ultimo “No” dei grillini la situazione sembra davvero complicata da risolvere, e non è affatto da escludere che, la prossima settimana, per uscire una volta per tutte dall’impasse in cui è caduta l’Italia dopo la tornata elettorale del 4 marzo, Sergio Mattarella ricorra proprio ad una delle soluzioni poco gradite sia ai leghisti che ai pentastellati.
Patrizia Gallina