Berlusconi critica il governo Lega-M5S.

Berlusconi, strigliata al Governo: “Il reddito di cittadinanza è una menzogna”

“Il reddito di cittadinanza è una menzogna incredibile”. Non ha usato mezzi termini Silvio Berlusconi, ai microfoni di TgCom24, per definire l’operato del governo Lega-M5S in merito alla manovra economica e ai vari interventi stabiliti dall’attuale maggioranza che lo trovano completamente in disaccordo. Il leader di Forza Italia, inoltre, ha manifestato la sua preoccupazione per la “deriva autoritaria” che sta emergendo dalle affermazioni dei maggiori esponenti dell’Esecutivo.

Innanzitutto, parlando della manovra al vaglio di Lega e Movimento 5 Stelle, l’imprenditore milanese ritiene che sia un “disastro” e che verrà certamente bocciata dall’Unione Europea. Proprio per questo motivo, ha auspicato che il governo possa intervenire in queste ultime ore per apportare tutte le modifiche necessarie per evitare che la prossima legge finanziaria vada ad intaccare i risparmi dei cittadini, avendo anche ripercussioni negative sulla Borsa e sul debito pubblico.

Sul reddito di cittadinanza, per l’ex premier si tratta di una “menzogna”, poiché soprattutto gli esponenti di M5S continuano a sostenere che eliminerà la povertà, quando in realtà è palese che non sarà affatto così. Allo stesso tempo, Berlusconi si è detto sorpreso nel constatare che non ci sia alcun componente della maggioranza pronto a prendere posizione per frenare gli alleati nella continua diffusione di quella che considera una “bufala”. Citando alcune dichiarazioni provenienti dal governo, ritiene che indicare agli italiani come spendere i 780 euro della nuova misura è un segnale pericoloso che allontana dai paradigmi di uno Stato di libertà.

Il fondatore di Forza Italia non ha tralasciato nemmeno di esprimere il suo pensiero negativo sul decreto dignità, definendolo “l’unico finora sfornato” da Lega e M5S, pienamente contrario agli interessi degli imprenditori ma anche dei dipendenti, giacché destinato a far perdere molti posti di lavoro.

Per quanto riguarda il suo futuro in politica, Silvio Berlusconi ha confermato che nei suoi progetti non c’è quello di tornare in corsa per la Presidenza del Consiglio, ricordando di aver guidato il Paese per circa 10 anni e di non avere più questo genere di ambizione. Allo stesso tempo, però, ha manifestato la sua sentita preoccupazione per le modalità con cui sta agendo l’attuale maggioranza che starebbe facendo un po’ di confusione sul significato di Stato etico che, in realtà, non è quello che “non ruba”, ma quello che stabilisce arbitrariamente cos’è positivo e negativo per i cittadini, imponendogli cosa fare e, dunque, trasformando questi ultimi in sudditi. A questa riflessione si collega il grido d’allarme dell’ex Capo del Governo per quella che a suo parere sta diventando una “deriva autoritaria”, bacchettando la Lega che non scende in campo per frenare questa inquietante tendenza. Parlando poi di dittature, il “Cavaliere” ha chiamato in causa la storia, evidenziando come quelle di Hitler e Fidel Castro non siano emerse in seguito a dei colpi di Stato, ma tramite il voto dei cittadini influenzato da tesi e idee di determinati leader politici che, nei fatti, si sono poi comportati in maniera del tutto differente.

Quando gli è stato chiesto di esprimere un parere sulle ultime affermazioni di Giorgetti, il quale ha affermato che il centrodestra di oggi è fondamentalmente finito, Berlusconi ha ricordato come invece sia importante l’unità dell’alleanza politica che, se dovesse sfaldarsi in vista delle elezioni, lascerebbe certamente la vittoria agli avversari. Infine ha punzecchiato il sottosegretario di Stato leghista, dichiarando: “Credo che si sia morsicato la lingua abbastanza a fondo”.

Infine, sulle recenti esternazioni di Giovanni Toti, governatore della Liguria, che si è chiesto se Forza Italia esista ancora, il leader forzista, dopo aver affermato che tutti cercano di mettersi in mostra in qualche modo (riferendosi a Toti, ndr), ha aggiunto che attualmente il suo partito è portatore dei più profondi valori della liberal-democrazia, aggiungendo con determinazione: “Noi siamo europeisti”.

Patrizia Gallina