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È stato trovato un pianeta che potrebbe ospitare la vita, è vicino alla Terra

Pochi giorni fa una scoperta particolarmente interessante dal punto di vista scientifico. Nel dettaglio, pare che il satellite di Saturno (Encelado) sia il pianeta sospettato nella ricerca di vita nel Sistema solare. Nell’ottobre del lontano 1997 è stata lanciata la sonda Cassini-Huygens, fondamentale per studiare il sistema di Saturno e i relativi satelliti. Un decennio dopo, il sesto satellite ha rintracciato una molteplicità di eventi che potrebbero essere associabili alle bocche idrotermali che a partire dalle profondità dell’oceano emettono sbuffi verso la superficie. Si tratta di un processo inedito e sconosciuto, probabilmente causato da un elemento di natura biologica. Questo è quanto suggerito dallo studio pubblicato su Nature Astronomy dagli scienziati della Paris Sciences & Lettres University e Arizona University.

Individuato un pianeta abitabile: le dichiarazioni dei biologi a riguardo

Moltissimi sono stati gli interventi da parte di esperti del settore, i quali hanno rilasciato una serie di importanti dichiarazioni a riguardo. Il biologo Regis Ferriere, ricercatore presso l’Università dell’Arizona, ha affermato:  “Volevamo sapere: i microbi simili alla Terra che ‘mangiano’ il diidrogeno e producono metano potrebbero spiegare la quantità sorprendentemente grande di metano rilevata da Cassini?” e“La ricerca di tali microbi, noti come metanogeni, sul fondo marino di Encelado richiederebbe missioni di immersione profonda estremamente impegnative che non saranno visibili per diversi decenni”. Inoltre, si ricorda che la sola produzione di gas metano non sarebbe sufficiente a spiegare il fenomeno.

Inoltre, da quanto si evince dall’intervista, la particolarità di questo piccolo e sorprendente mondo è che presenta uno spesso strato di ghiaccio, sotto cui si espande un oceano globale che in futuro potrebbe ospitare vita, creando una temperatura atmosferica idonea a quella del Pianeta Terra.

In conclusione, il dottor Ferriere ha provato a chiarire: “Non possiamo scartare l’ipotesi di vita come altamente improbabile. Per rifiutarla, abbiamo bisogno di più dati dalle missioni future”.