Richard Branson, quasi 71 anni patron di Virgin, ha presentato la sua domenica con un tweet insieme all’amico-rivale e suo competitor nel turismo spaziale Elon Musk.
Big day ahead. Great to start the morning with a friend. Feeling good, feeling excited, feeling ready.
Watch #Unity22 launch and livestream TODAY at 7:30 am PT | 10:30 am ET | 3:30 pm BST.@virgingalactic @elonmusk https://t.co/1313b4RAKI pic.twitter.com/FRQqrQEbH8
— Richard Branson (@richardbranson) July 11, 2021
Poi è salito sulla navicella Unity insieme a cinque compagni di avventura, dipendenti di Virgin: i piloti Dave MacKay e Michael Masucci, l’ingegnere Colin Bennett, l’istruttrice Beth Moses e la vicepresidente del gruppo Virgin Sirisha Bandla.
Questo per compiere il primo viaggio con equipaggio completo della Virgin Galactic, la compagnia fondata nel 2004.
Branson è tornato circa un’ora e mezza dopo, atterrando senza problemi.
Il lancio è avvenuto dallo SpacePort America di Truth or Consequence, località del New Mexico.
Branson e l’equipaggio hanno dovuto aspettare un’ora e mezza rispetto ai programmi, a causa dei venti troppo forti, per garantire la totale sicurezza del decollo.
Raggiunti i 90 chilometri di altezza, al di sopra degli stati dell’atmosfera dove la gravità non esiste quasi più, Branson e i soci hanno potuto provare l’ebbrezza dell’assenza di gravità.
Poi il ritorno e l’atterraggio a poca distanza dal punto di partenza, salutato da un applauso del pubblico.
“Esperienza di una vita“, ha detto visibilmente emozionato Branson.
Richard Branson e il business spaziale
Missione compiuta per Branson che voleva battere sul tempo la Blue Origin di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon e l’uomo più ricco della mondo.
Una sfida che nasconde l’inizio del turismo spaziale, un settore che sarà in grandissima espansione per i prossimi 20 anni.
Dopo il viaggio di ieri, Virgin Galactic conta di passare alla fase dell’offerta commerciale per l’anno prossimo.
L’obiettivo è realizzare 400 voli all’anno da Spaceport America.
Ci sono già circa 600 biglietti venduti a un prezzo compreso fra 200mila e 250mila dollari, per gli aspiranti astronauti di sessanta Paesi diversi.
Tra loro c’è anche Elon Musk, fondatore di Tesla, che avrebbe anche già pagato un anticipo di 10mila dollari per assicurarsi un posto sulla navicella.