Se ne discuteva ormai da settimane. E dopo il via libera dell’Ema, arriva in Italia anche quello dell’AIFA: a partire dal 13 dicembre sarà disponibile il vaccino anti-Covid anche per la fascia 5-11 anni. La somministrazione – con una dose ridotta rispetto a quella utilizzata per gli adulti – sarà esclusivamente eseguita con Pzifer. Il sottosegretario alla Salute Sileri, però, rassicura sul fatto che non ci sarà alcun obbligo vaccinale per questa fascia di popolazione, la quale rimane anche esente dal dover esibire un eventuale Green Pass. Questa precisazione, infatti, diventa necessaria nel momento in cui in Europa alcuni paesi sono già passati all’obbligo vaccinale, mentre anche Ursula Von der Leyn parla apertamente di questa possibilità per tutta l’Unione Europea.
Patrizia Popoli, presidente della commissione tecnico-scientifica dell’AIFA – ha poi ribadito l’efficacia e l’assoluta mancanza di controindicazioni per il vaccino in età infantile: “I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid ai bambini sono sufficienti per questa estensione pediatrica. Abbiamo uno studio fatto su 3mila bambini, con dose ridotta e cioè 1/3 della dose: il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un po’ di febbre e mal di testa. Per ora non ci sono miocarditi. ll Covid nei bimbi non è sempre blando, c’è ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica e questa può essere grave. Sei bambini su 1000 finiscono in ospedale. C’è un rischio.”
A conferma di questa necessità, arrivano anche le parole di Maria Paola Trotta, coordinatrice dell’Unità di crisi dell’AIFA dedicata al Covid: “I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid nella fascia 5-11 anni non sono pochi. Lo studio che ha portato alla nuova indicazione ha incluso oltre 3.000 bambini vaccinati e i dati hanno mostrato elevati livelli di efficacia intorno al 91%. A questi dati si aggiungono quelli inclusi nel database di farmacovigilanza degli Usa, dove si è partiti il 29 ottobre e sono stati vaccinati oltre 3 milioni di bambini. Anche qui, seppure il follow-up non sia molto lungo, non si evidenziano particolari problemi di sicurezza.”
La decisione sul vaccino anche per i bambini arriva in un momento complesso per l’Italia. La variante Omicron ha già fatto registrare quasi 16000 contagi ed un’altra regione – il Trentino Alto Adige – è pronta a passare in zona gialla.