Matteo Salvini al Sud tra polemiche e contestazioni

 

Matteo Salvini

Una due giorni al Sud Italia da dimenticare per Matteo Salvini ed il suo “Basta Euro” tour. Il segretario del Carroccio, alla ricerca di voti in vista delle elezioni del 25 maggio, ha deciso di farsi campagna elettorale in quel Sud Italia  tanto denigrato da lui e dai suoi compagni di partito in più occasioni. Facciamo un passo indietro, perché non si può raccontare di questa due giorni del leghista Salvini al Sud se prima non si riprendono alcune sue vecchie dichiarazioni . Si inizia proprio con l’Euro, la moneta contro la quale Salvini si sta fortemente battendo: “Il Sud è come la Grecia ed ha bisogno di un’altra moneta – disse – l’Euro non se lo può permettere”. Il Nord a suo dire lo merita:  “L’Euro non se lo meritano. La Lombardia ed il Nord l’Euro se lo possono permettere”. Ha poi continuato dicendo “Io a Milano lo voglio perché qui siamo in Europa!”.

 

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Ma Matteo Salvini non si è fermato qui. Numerose sono state, infatti, le sue trovate contro il popolo del Sud, dal suo “coro goliardico” anti Napoletani (“Senti che puzza scappano anche i cani sono arrivati i Napoletani”), alla spinosa proposta  che riguarda i meridionali ed i posti in metro. Correva l’anno 2009 e la Lega, in vista delle elezioni provinciali propose di riservare l’utilizzo dei vagoni della metro milanese solamente alle donne ed ai milanesi, precludendone l’uso agli extracomunitari ed ovviamente ai meridionali

 

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Torniamo al tour Lega libera Sud di Matteo Salvini: il segretario della Lega Nord è arrivato in terra di Sicilia lunedì 5 maggio. Prima tappa del suo tour “anti Euro” Augusta (Siracusa) per visitare uno dei luoghi per effettuare sbarchi preferiti dagli scafisti. “Se ci chiamano per dare speranza, noi andiamo” ha dichiarato Salvini a Catania. “Far lavorare l’Italia contro l’Euro che è una moneta criminale”. Da Catania a Lamezia Terme, dove l’esponente del carroccio Matteo Salvini ha rilasciato altre dichiarazioni: “Mi sembra incredibile che ci sia qualcuno che ha portato la Calabria in queste condizioni e che abbia ancora la faccia di farsi vedere in giro e chiedere dei voti”. Siciliani e Calabresi, però, non hanno preso bene la presenza del leghista: a Lamezia Terme ad attendere il segretario della Lega Nord fuori dal teatro Umberto c’era un nutrito gruppo di giovani.

 

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I contestatori che sono man mano aumentati hanno manifestato pacificamente il loro dissenso sia contro Salvini che contro chi aveva permesso e promosso tale incontro urlando: “Con la Lega mai!”. Alcune associazioni del lametino avevano precedentemente contestato la presenza di Salvini tramite nota congiunta spiegando come “Mentre Salvini indossa la maschera del buono per spremere il Sud, molte persone sono ancora oggi costrette ad indebitarsi per curarsi negli ospedali del Nord”. Matteo Salvini della Lega Nord ha poi proseguito la sua campagna “Libera Sud” spostandosi da Lamezia verso Battipaglia: anche qui forti contestazioni hanno dato il benvenuto al leghista, “accolto” (ancora) da giovani e dalle note del canto “Brigante se More”.

Sono stati i Napoletani a dare a Matteo Salvini il colpo di grazia. Dopo aver assaporato, infatti, altri cori di protesta a Salerno, il segretario della Lega Nord s’è infine diretto nella città da lui più bersagliata in assoluto in passato; ed i napoletani non lo hanno dimenticato. “Buffone! Vattene, lavati col fuoco!” hanno urlato i napoletani contro Salvini ed i suoi, costretti in poco tempo ad abbandonare piazza Carlo III e rinunciare al comizio. Insulti, proteste, alcune bandiere del Regno delle Due Sicilie fieramente sventolate e Salvini che, intervistato dai giornalisti, cerca di minimizzare i suoi atteggiamenti del passato definendo i suoi cori anti-napoletani puramente cori da stadio.

 

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Dulcis in fundo, il flop tarantino: l’ultima tappa del tour di Salvini della Lega Nord, la Puglia, si è rivelata essere l’ennesimo boccone amaro da ingoiare per il leghista. Niente conferenza stampa davanti ai cancelli dell’ Ilva (neppure i dirigenti dell’azienda hanno voluto questo meeting con il segretario della Lega), forti contestazioni e Salvini che, ancora una volta, è costretto a fare dietrofront. “Ragiono con tutti quelli che hanno voglia di ragionare”, ha dichiarato il segretario della Lega Nord, prima di abbandonare definitivamente quella terra, il Sud, da troppo tempo presa di mira da un partito che non la ritiene degna neppure della Moneta Unica.