Oristano – Se dovessimo giudicare la purezza dell’ animo umano attraverso il trattamento che ogni singolo individuo riserva ai nostri amici animali, il bilancio sarebbe disastroso. I continui, cruenti maltrattamenti che l’ uomo riserva ai nostri amici animali non finiscono, purtroppo, mai di sorprendere. L’ estate 2014 si apre con innumerevoli casi di torture ed uccisioni ai danni dei poveri cani, alcuni dei quali lasciano sbigottiti e scatenano l’ indignazione dei comuni mortali per le motivazioni celate dietro a dei comportamenti così scellerati. L’ ultimo – ma solo in ordine cronologico – caso di uccisione a sangue freddo di un animale arriva dalla Sardegna. Protagonista della drammatica storia un pastore 80enne, che ha compiuto una vera e propria strage canina.
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“DISTURBAVANO I VICINI”. Da tempo, lo staff di VNews 24 segue con costanza i casi di “cronaca nera” che vedono coinvolti cani, gatti ed altri animali. La storia choc che stiamo per raccontarvi si svolge a Nurachi, zona periferica in provincia di Oristano. La Sardegna, che annovera la pastorizia come uno dei perni sui quali poggia la propria economia, è una regione che, da sempre, si è distinta per un rapporto molto stretto tra uomo e natura; eppure, è stato proprio un pastore di 80 anni a macchiarsi di un atroce delitto, non avendo neanche la premura di riservare alla sue “vittime” una degna sepoltura. Nella nottata di oggi l’ uomo, stanco – a sua detta – delle continue proteste dei vicini riguardanti i propri cani, ha pensato bene di risolvere la situazione uccidendo ben 15 animali. Secondo il pastore, i suoi dirimpettai si lamentavano spesso delle scorribande compiute dai cucciolotti, ritenute comunque innocue e, in preda alla disperazione, non avrebbe trovato altra soluzione se non disfarsene come fossero spazzatura.
Il dettaglio più inquietante di questa vicenda, però, riguarda la scelta, da parte dell’ ottantenne della provincia di Oristano, di lasciare in balia degli agenti atmosferici tutte e 15 le carcasse dei suoi cani nel cortile di casa sua, scoperte ed incustodite. All’ alba di oggi, i poveri animali uccisi si trovavano ancora, tra lo stupore ed il disgusto di vicini e passanti, all’ esterno dell’ abitazione del pastore. Le guardie zoofile dell’ Enpa, alle quali è stata repentinamente segnalata la barbarica vicenda, sono giunte sul posto. Esse hanno coperto con un lenzuolo i poveri 15 cani, in attesa di conoscere le modalità di “smaltimento” dei corpi e di sapere chi si occuperà di dare un dignitoso eterno riposo a questi animali.
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IL WEB IN RIVOLTA. La comunità di Nurachi (Oristano), choccata dall’ accaduto, chiede ora giustizia per queste vittime innocenti del sadismo umano. Allo sdegno dei concittadini del pastore 80enne si aggiunge quello dell’ intera regione sarda nonchè, immancabile, quello del popolo del web. Su Facebook gli utenti si scatenano, augurando all’ uomo della provincia di Oristano ogni sorta di male. “Lo farei morire agonizzante”, tuona un’ utente sul web. Le fa eco un altro internauta: “Togliete l’ anonimato a questo bastardo!”.
Al fianco a questi commenti di fuoco, altri più provocatori. “Animalisti, Perchè non andate a difendere tutte le formiche che vengono schiacciate ogni giorno?”, scrive un utente. Un altro iscritto sul social replica: “Quando un cane deturpa un volto di una bambina o uccide un innocente non se ne importa nessuno, quando uno uccide un cane tutti a dargli addosso! Viviamo in un Paese dove contano più i cani che le persone!”. La maggior parte degli “amici” Facebook è però d’ accordo sulla inciviltà insita in questa carneficina di cani. “Si tratta di avere rispetto per la vita, se si arriva a fare questo a degli animali, figurasi alle persone!”. Alcuni internauti, infine, arrivano a mettere in dubbio la veridicità della notizia, mentre altri ci tengono a fare sapere che il caso di Oristano è un’ eccezione, non la regola. “In Sardegna – precisa un utente Facebook – amiamo e rispettiamo gli animali, io ho animali e li rispetto, anzi li amo a volte più di me stesso, purtroppo gli incivili e i veri animali ci sono ovunque, pietà e giusto riposo abbiano tutti gli animali trattati in questo modo barbaro”.