LONDRA – Il Premier italiano Matteo Renzi risponde in modo deciso alla Merkel schierandosi a favore di Parigi. “Rispetto la decisione di un Paese libero e amico come la Francia. Nessuno deve trattare gli altri Paesi come si trattano degli studenti”, ha detto rispondendo alle domande riguardo le polemiche alzate dalla decisione francese sull’Austerity.
ALLEATO CON PARIGI – “Io sto con dalla parte di François Hollande e Manuel Valls”, spiega Matteo Renzi facendo riferimento alla frase della cancelliera tedesca in merito ai conti pubblici di alcuni Paesi europei. Il Premier ha aggiunto: “Naturalmente per l’Italia la situazione è diversa: noi rispettiamo i limiti che ci siamo dati del 3%”.
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SOSTENGO A CAMERON – Durante la visita a Londra, Renzi ha ottenuto il sostegno di James Cameron sul tema della flessibilità: “Abbiamo una vera sfida per l’Europa, bisogna fare cose importanti, l’Europa deve essere più flessibile”, ha detto il primo ministro inglese sottolineando “buone relazioni con l’Italia”.
ARTICOLO 18 – Il Premier Renzi continua a difendere la riforma del lavoro: “La riforma dell’articolo 18 è una grande riforma del mercato del Lavoro molto apprezzata dagli investitori, ma vorrei che fosse apprezzata da tutti”, ha spiegato.
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MOSCOVICI HA AVVISATO PARIGI – In mattinata era già arrivato l’avvertimento di Pierre Moscovici, il commissario designato all’economia: “Se un Paese è sotto procedura per deficit e non prende le azioni necessarie e non fa le riforme, allora non ci sono dubbi o esitazioni: bisogna continuare con la procedura. Se un Paese non rispetterà le regole con le azioni necessarie e si trova sotto procedura, come la Francia, continuerò con la procedura”, ha detto. L’ex ministro delle Finanze ha parlato al Parlamento Europeo: “Da ministro delle Finanze in Francia ho ridotto il deficit. Quando sono arrivato in Francia il rapporto con il Pil era al 5,5% e siamo arrivati al 4,1% a fine 2013. E tutti i bilanci sono stati approvati dalla Commissione”, ha spiegato. Lancia anche un avvertimento all’Italia: “Le regole sono le stesse per tutti, non ci sono differenze tra i singoli Paesi, tutti saranno trattati usando la stessa bussola”.