Otto ore di sciopero generale venerdì 5 dicembre: è questa la proposta della Cgil e del suo segretario Susanna Camusso, che si auspica che tutti i gruppi sindacali “convergano” sulla decisione di una mobilitazione generale e sulla data del 5 dicembre. In mattinata si è invece registrata un’importante apertura del governo con la convocazione dei sindacati a Palazzo Chigi da parte del Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia.
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TITUBANTI CISL E UIL – L’annuncio dello sciopero generale da parte di Susanna Camusso rischia di rompere il fronte dei sindacati. Infatti, oggi sia Cisl che Uil hanno accolto positivamente le parole del ministro Madia, considerate dal segretario generale aggiunto Carmelo Barbagallo come “un’apertura del governo”. Lo stesso Barbagallo aggiunge: “Ho fatto bene a chiedere di aspettare a proclamare lo sciopero generale”. Infatti, se da un lato la Cgil annuncia la mobilitazione generale, dall’altro Cisl e Uil temporeggiano: i loro leader, infatti, avevano chiesto alla Cgil nei giorni scorsi di non indicare una data per lo sciopero.
LA POSIZIONE DELLA CGIL – Tuttavia, l’invito di Cisl e Uil a procedere uniti non è stato ascoltato da parte della Cgil. Forte della grande affluenza raccolta durante le manifestazioni del 25 ottobre e dell’8 novembre, Susanna Camusso mette il piede sull’acceleratore: “La proposta che facciamo a Cisl e Uil è di convergere tutti sulla data del 5 dicembre. Credo sia interesse e responsabilità di tutti ascoltare le piazze e le iniziative che ci sono”. Sulla convocazione del ministro Madia, dichiara: “Siamo sempre pronti a farci stupire da effetti speciali ma dubito che il Governo si stia accingendo a decidere un cambiamento strutturale della legge di stabilità“.
“IL PONTE DELL’8 DICEMBRE” – Subito dopo l’annuncio dello sciopero generale, si scatena l’ironia del web e dei social network. Al centro delle accuse, la data scelta dalla Cgil: venerdì 5 dicembre. Infatti, uno sciopero generale il 5 dicembre porterebbe ad una sospensione di tutte le attività lavorative per quattro giorni consecutivi: venerdì 5 dicembre a causa dello sciopero sindacale, sabato e domenica in quanto giorni festivi e lunedì 8 dicembre, giorno dell’Immacolata.
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Il primo ad attaccare la Cgil è Ernesto Carbone, membro della segreteria del Partito Democratico: “E’ questa l’idea che ha la Cgil di uno strumento così importante come lo sciopero? Il 5 dicembre è un venerdì poi sabato, domenica e lunedì 8 dicembre che è festivo. Il ponte è servito…”. La replica della Cgil non si fa attendere: “È questa l’idea che il PD ha dei problemi del mondo del lavoro?”: il tweet è accompagnato dall’hashtag #altrocheponte. Contro gli attacchi allo sciopero generale si schiera il presidente del Pd Matteo Orfini, che twitta: “Non condivido le ragioni dello sciopero della cgil. Ma un lavoratore che sciopera sacrifica molto. Ironizzare sulla data è un’inutile offesa”.