La guerra tra leghisti e rom è appena iniziata. Tra sparatorie in Tribunale, promesse politiche mai mantenute e affitti ridicoli a facoltosi avvocati nella Capitale, la notizia che ha tenuto maggiormente con il fiato sospeso gli Italiani in questa meteorologicamente incerta settimana di aprile riguarda la posizione “estrema” assunta dal popolo del Carroccio e non solo contro lo stazionamento dei numerosi campi rom in giro per lo Stivale.
Generalizzare non solo fa male, ma non è una scienza esatta: lo sanno anche Salvini e soci, che nonostante tutto hanno basato una politica anti-nomadi proprio sulla generalizzazione. I rom sono tutti – o quasi – delinquenti: rubano, minacciano, si approfittano delle esigue ricchezze degli Italiani e vivono sulle spalle dei contribuenti onesti. E’ pur vero, tuttavia, che si tende a fare di tutta l’erba un fascio anche nel senso opposto: via libera allora anche ai politici, rappresentanti “bon-ton” della popolazione rom e intellettuali blasonati che fanno del moralismo benevolo a tutti i costi un credo da imporre ad una popolazione stanca di essere “saccheggiata” da ogni genere di delinquente, sia esso rom o “istituzionalizzato”.
Ospite pochissime ore fa a “L’Arena” di Massimo Giletti, Matteo Salvini non solo ha confermato la sua idea rivoluzionaria – abbattere i campi rom a suon di ruspe – ma ha sottolineato la necessità di “ripulire” il Bel Paese da nomadi extracomunitari (anche se la popolazione rom annovera anche cittadini nostrani ridotti presumibilmente alla fame) per restituire un Paese migliore ai propri e agli altrui figli. Posizione condivisa dalla totalità dei suoi seguaci, ma anche da una buona fetta di Italiani medi, stanchi di vivere nel terrore di essere derubati nelle proprie case, minacciati o aggrediti da coloro i quali preferiscono il malavitoso guadagno facile alla ricerca di un lavoro serio. Salvini non è però l’unico “pioniere” delle maniere forti da adottare contro i rom: hanno destato molto scalpore in questi giorni le dichiarazioni choc del sindaco di un piccolo Comune veneto – Albettone, in provincia di Vicenza, poco più di 2mila abitanti -.
Joe Formaggio è un giovane Primo Cittadino dal nome alquanto simpatico, ma sulla questione rom ha le idee già chiare. “Voglio un comune denomadizzato. I rom non li voglio nel mio Comune, fuori dalle palle. E non mi vergogno per niente” ha dichiarato Formaggio nel corso della trasmissione radiofonica “La zanzara”. Posizione ribadita a più riprese nel corso di svariate interviste giornalistiche e ai microfoni di “Benvenuti nella giungla”, contenitore pomeridiano di Radio 105 condotto da Mara Maionchi e Gianluigi Paragone. Proprio con il giornalista e conduttore de “La Gabbia”, Joe Formaggio ha dibattuto pesantemente, ammettendo senza mezzi termini di dormire letteralmente armato: “Dormo col fucile in camera da letto e i proiettili sul comodino”.
Semplice razzismo o puro terrore? I radioascoltatori pare non abbiano avuto dubbi: la maggior parte di loro si è schierato a favore di Joe Formaggio. La pagina Facebook della trasmissione condotta da Paragone è stata investita da post di critica nei confronti del giornalista, reo di essere altezzoso e anacronistico: “Vorrei vedere se il Sig. Paragone Gianluigi (che tanto parla con fare altezzoso e parecchio maleducato) dovesse trovarsi a casa sua un gruppo di rom .. Come reagirebbe?? Io dò pienamente ragione al sindaco di Albettone.. Sparerei anche io se avessi una pistola“, ha commentato un seguace della trasmissione. Gli fa eco un altro utente: “Signor Paragone l’ho sentita ora alla radio…e’ per colpa di gente come lei che l’Italia va a rotoli…Complimenti al sindaco! Se si candida a Presidente avrà sicuro il mio voto!”.
Formaggio intanto, tira dritto per la sua strada. Forte del consenso popolare, il giovane sindaco veneto ha affisso dei cartelli di divieto ai rom – prontamente rimossi, ma solo perchè ledono i principi della Legge Mancino, come ha tenuto a precisare il Primo Cittadino – ha affisso in pubbliche bacheche i “codici” utilizzati dai ladri per segnalare ai loro impietosi “colleghi” le case da svaligiare e ha promesso di non donare mai la propria abitazione ai più “sfortunati” rom: “Affittare la mia casa ai rom? Ma siete impazziti? – Tuona Formaggio sempre a “La zanzara” – Piuttosto che darla ai rom dò fuoco alla casa. Tanto non pagherebbero mai l’affitto. Le leggi italiane sono fatte per metterla nel c… alla gente per bene, e tutelare i disgraziati e i delinquenti”. Un dibattito destinato ad infiammare le platee televisive e radiofoniche, mentre il divario tra italiani e rom continua ad allargarsi sempre più, alimentato da paura ed odio reciproco.