Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti e il suo vice Pablo Cosentino, insieme all’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri, sono stati arrestati questa mattina dalla Polizia di Stato nell’inchiesta denominata “I treni del gol”. Sono ben cinque le partite di Serie B per cui la Procura di Catania ritiene accertate le combine e sulle quali la Polizia sta indagando in maniera approfondita: Varese-Catania, del 2 aprile 2015, terminata con il risultato di 0-3; Catania-Trapani dell’11 aprile 2015 terminata 4-1; Latina-Catania del 19 aprile 2015 1-2; Catania-Ternana del 24 aprile 2015 terminata 2-0; e Catania-Livorno del 2 maggio terminata 1-1. Accertamenti sono in corso anche su Catania-Avellino del 19 marzo 2015 terminata 1-0.
“Riteniamo che almeno 5 partite, forse 6, siano state truccate attraverso il pagamento di somme di denaro”, ha affermato il Procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi durante la conferenza stampa sugli arresti che hanno coinvolto i vertici della squadra siciliana. “L’inchiesta sul calcioscommesse coordinata dalla Dda di Catania, che ha portato all’arresto dei dirigenti del Catania Calcio, è un pugno allo stomaco per una città che ha sperato fino alla fine nella ripartenza della propria squadra e per i tifosi che ancora credono nel calcio vero, sano. Sono sicuro che l’inchiesta dei magistrati catanesi farà piena luce sul coinvolgimento di Pulvirenti, Cosentino e Delli Carri, per il bene della società, dei tifosi, dei dipendenti e della nostra città”, ha detto il parlamentare catanese del PD Giuseppe Berretta.
La Digos della questura ha notificato un provvedimento agli arresti domiciliari ai vertici del Catania per truffa e frode sportiva per aver comprato alcune partite di calcio di Serie B. Sono in corso alcune perquisizioni della Polizia a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. “Il rischio di invalidare il campionato non esiste. Per definizione la responsabilità è individuale, quindi risponde chi paga”, ha affermato a Sky il presidente della Lega di Serie B.