Il concorso inglese TeenTech Awards ha aggiudicato il premio per la categoria “salute” a tre adolescenti che avevano colpito tutti con la loro invenzione: un preservativo che cambia colore quando rileva la presenza di malattie veneree. Il profilattico è in grado di diagnosticare in tempo reale, durante il suo utilizzo, eventuali infezioni batteriche e virali.
L’idea vincente è stata presentata al TeenTech Awards, un concorso che ha come obiettivo promuovere la scienza, l’ingegneria e la tecnologia nelle scuole ed è rivolto a ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che propongono le loro scoperte e i loro progetti innovativi per “piccoli e grandi problemi”. I tre ideatori del preservativo che cambia colore sono Daanyaal Ali, Muaz Nawaz e Chirag Chah, di 14, 13 e 14 anni, e studiano alla Isaac Newton Academy di Ilford, nell’Essex. I ragazzi, che hanno vinto circa mille sterline e la possibilità di visitare Buckingham Palace, dichiarano di aver studiato questo preservativo per “fare subito qualcosa nelle proprie case”, senza dover passare per invasive procedure in ambulatorio.
La particolarità del nuovo profilattico, chiamato S.T. Eye, è il fatto che integra al preservativo uno strato di molecole che si attacca ai batteri e ai virus legati alle infezioni più diffuse che producono, grazie a un indicatore cromatico, una fluorescenza più o meno intensa a seconda dell’infezione diagnosticata. Si può capire di che malattia si tratta osservando il cambiamento di colore dello stesso. Il preservativo si tinge di verde nei casi di clamidia, giallo per l’herpes, viola se si tratta di papilloma virus e, in fine, blu per la sifilide.
Daanyaal Ali ha affermato: “Volevamo produrre qualcosa che rendesse il riconoscimento di pericolose malattie sessualmente trasmesse più sicuro che mai. Abbiamo creato S.T.Eye come nuovo modo per rilevare le malattie sessualmente trasmissibili per venire in aiuto del futuro delle prossime generazioni”. Il progetto dei tre studenti ha lo scopo di affrontare il dilagare di queste malattie nel Regno Unito, soprattutto tra i più giovani. Sono stati utilizzati i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per tracciare mappe e grafici dei tassi d’infezioni sessualmente trasmissibili (STD) in Europa e negli Stati Uniti tra il 1980 e il 2013.