Padova – Un altro errore madornale quanto elementare nella malasanità ha compromesso per sempre la capacità di deambulazione di un paziente del Sert di Brusegana, affidatosi alle mani dei chirurghi Alberto Previato Schiesari, 55 anni, e Giacomo Sarzo, 44 anni, e dell’infermiere Massimiliano Zambon, 55 anni. I tre avrebbero dovuto effettuare un semplice prelievo di sangue ad un tossicodipendente 28enne, recatosi al Sert per lo scopo ed al quale pare che l’infermiere abbia lasciato il compito di posizionarsi la siringa sul braccio: è stato così che l’ago ha estratto sangue non dalla vena, come convenzionalmente nella procedura di prelievo, ma dall’arteria. Il risultato è stato disastroso, a partire dalle diagnosi effettuate dai due chirurghi su quel campione: l’errore si è poi ripercosso sulle capacità fisiche del 28enne, che, dopo un’iniziale tumefazione inguinale, ha perso la possibilità di camminare. La conseguenza di quanto accaduto, naturalmente, non poteva che essere l’azione legale nei confronti dei tre responsabili di un tale scempio: dal 6 aprile 2011, giorno in cui tutto ebbe inizio, soltanto tra due giorni avrà luogo il processo che deciderà la colpevolezza e l’eventuale pena per il caso, il cui processo sarà presieduto dal giudice Beatrice Bergamasco. Non vi sarà da stupirsi, se le accuse contro i tre saranno confermate, data la grande responsabilità che investe il personale sanitario al momento dello svolgimento di procedure ospedaliere e mediche.