Coscienza o coscenza: qual è la forma corretta in italiano? Si tratta di uno dei dubbi più comuni che attanagliano gli italiani nel momento in cui si trovano a dover scrivere questo termine. Le regole della lingua italiana si imparano fin da piccolissimi, ma può capitare anche ai più istruiti di trovarsi di fronte a un dubbio difficile da scogliere: in questo caso sveliamo qual è la forma corretta di questa parola di uso comune. È bene ricordare che molti vocaboli italiani derivano da forme latine, perciò alcuni termini assumono delle forme non scontate.
Coscienza o coscenza: ecco la forma corretta
La grafia corretta di questo termine è: COSCIENZA. L’origine, come anticipato precedentemente, è latina. Coscienza, infatti, deriva dal vocabolo latino conscientia. L’enciclopedia Treccani la definisce come la “consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori“. Coscienza è un termine che viene utilizzato in diverse accezioni, vediamo alcuni esempi:
- Avere coscienza di sé: essere consapevoli di sé stessi e del mondo esterno.
- Agire in scienza e coscienza: è un modo di dire coniato dai medici nel 1500, indica la necessità di prendere decisioni basandosi sulla verità scientifica, mediando con la propria etica e con la deontologia.
- Avere coscienza dei propri diritti: essere consapevoli dei propri diritti.
- Flusso di coscienza: la tecnica narrativa tipica dei romanzi del ‘900.
Ecco dunque svelata la forma corretta tra Coscienza e Coscenza. La regola vuole che questo termine venga scritto con la “i“, nonostante sia muta. Il gruppo consonantico -sc, infatti, non varia la sua pronuncia in funzione della presenza o meno della vocale i. Ecco perché è facile incappare in questo tipo di errori.
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