MONDO

Isis avanza fino a Sabratha, a 100 km dal confine tunisino

Lo Stato islamico si è esteso fino alla città di Sabratha, un sito archeologico patrimonio dell’umanità Unesco, a 100 chilometri dal confine tunisino. I media libici hanno riferito che i jihadisti sono arrivati nel centro della città e hanno istituito dei checkpoint. Un briefing del Pentagono ha confermato l’uccisione di Abu Saleh, il ‘ministro delle Finanze’ dello Stato islamico, freddato a fine novembre in un raid della coalizione in Iraq.

“Un musulmano ha cercato di uccidermi, altri mi hanno salvato”

Chris Herbert, un giovane veterano britannico, ha perso la gamba destra durante il conflitto in Iraq. Il militare ha affermato che un musulmano l’ha fatto saltare in aria, però non prova rabbia verso di loro. Il giovane ha deciso di scrivere un post su Facebook per rispondere a coloro che intendevano usare la sua immagine come propaganda. Nel post, Chris ha spiegato che molti musulmani l’hanno aiutato.

Aeroporto di Kandahar, assedio terminato. Il bilancio è di 50 vittime

Ieri sera, dopo oltre 24 ore di scontri, si è concluso l’attacco all’aeroporto internazionale di Kandahar. Il gruppo di talebani che avevano attaccato l’edificio sono entrati armati di giubbotti esplosivi: una decina di loro si sarebbe fatta esplodere tra la folla, mentre gli hanno si procuravano “scudi umani” per difendersi dalla sicurezza.

Corea del Nord: “Abbiamo la bomba-H per difenderci”

Kim Jong-un, leader della Corea del Nord ha dichiarato che il suo Paese è ora in possesso della bomba-H che userà, unitamente alle altre testate nucleari, per difendere la propria sovranità. Scettica la reazione della Corea del Sud, i cui servizi di intelligence ritengono improbabile che la Corea del Nord sia riuscita a sviluppare una bomba all’idrogeno.

Genocidio Papua Occidentale, la scomoda verità australiana (VIDEO)

La Papua Occidentale ha continuamente vissuto la devastazione del genocidio perpetrato dall’esercito indonesiano. Il video sconvolgente di Craig Moore mostra le atrocità che molti, troppi, non conoscono ancora. Nonostante l’Australia sia stata enormemente aiutata dalla popolazione della Papua Occidentale, il Paese ha chiuso un occhio sul genocidio operato dall’esercito indonesiano, sostenendone, addirittura, la formazione.