La notizia è giovane
Il gruppo di hacker Anonymous accelera la guerra contro l’Isis rivelando i nomi e gli indirizzi di sospetti reclutatori dello Stato Islamico. Il gruppo ha anche dichiarato di aver chiuso 5mila 500 account Twitter di sostenitori dell’Isis. Questo però è solo il preludio di un massiccio ciber-attacco previsto per questa sera.
Fiorella Mannoia esterna la sua indignazione in un post su Facebook divenuto virale “Detesto i potenti che stringono le mani ai Sauditi”. Mesi fa fu Sean Penn a calcare la mano, accusando Bush e Cheney di aver creato l’Isis.
L’Intelligence irachena e di alcuni funzionari statunitensi hanno stimato che le ingenti vendite di petrolio portano allo Stato Islamico fino a 45 milioni di euro al mese. L’Isis, infatti, detiene il monopolio petrolifero nella zona e riesce così a vedere anche ai territori nemici, che dipendono dal petrolio per sopravvivere.
Paura, vendetta, rabbia, sentimenti contrastanti: cosa prova la gente nei confronti delle gesta dei mostri che agiscono in nome della Jihad? E cosa ha a che fare con tutto ciò la copertina dell’Economist?
“Vous n’aurez pas ma haine”. Poche parole di speranza e coraggio che hanno anticipato una lunga lettera d’amore, postata sul social network Facebook, indirizzata non ai terroristi dell’Isis, bensì alla moglie uccisa nei sanguinosi attentati di Parigi. “Non avrete il mio odio”: è una promessa in piena regola quella che il cittadino francese Antoine Leiris ha fatto, esponendo i suoi sentimenti al popolo della rete, all’ “Amore della sua vita”, portato via da personaggi senza volto che hanno attaccato la capitale francese nel falso nome di Dio. La missiva ha rapidamente fatto il giro del Mondo, commuovendo per la lezione di vita, dignità ed amore che trasmette.
