Indagini sulla gestione di una casa famiglia a Rocca di Papa, nei pressi di Roma, ha fatto emergere un quadro agghiacciante. Le tre suore sudamericane che gestivano l’istituto costringevano i minori a punizioni e torture quotidiane: alcuni era costretti a fare la doccia fredda, altri a dormire al freddo, altri ancora a mangiare il proprio vomito.
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Torturano la figlia neonata, poi vanno al ristorante. “È stato un fantasma”
Una vicenda orribile quella della piccola Isobelle, bimba di appena 5 settimane che è stata torturata dai genitori, Rocky Uzzell e Katherine Prigmore, rispettivamente 29 e 24 anni. Subito dopo, i due sono andati a cenare in un ristorante lasciando la figlia da sola in casa e ridotta ormai in fin di vita. I medici che l’hanno soccorsa hanno dichiarato che le sue condizioni erano catastrofiche.
USA, coppia divorziata tortura e lascia senza cibo i figli: morta una 16enne
Una vera e propria casa degli orrori quella di Joseph Michael Finn II e Nicole Marie Finn, rispettivamente di 45 e 42 anni. I due coniugi, divorziati dal 2011 avevano stipulato un patto terribile: tenere prigionieri 3 dei 5 figli, torturarli e picchiarli, lasciandoli senza vestiti e talvolta senza cibo. Solo la morte della figlia 16enne, Natalie, deceduta in ospedale dopo un arresto cardiaco dovuto alle torture, ha fatto emerge la verità.
UK, tortura il figlio di 2 anni fino ad ucciderlo. “Voglio le attenuanti”
Rachel Fee ha torturato, assieme alla compagna Nyomi, il figlio di 2 anni, Liam, fino ad ucciderlo. La Corte di Edimburgo le ha condannate entrambe a oltre 20 anni di carcere, ma la madre del bimbo si è opposta alla sentenza chiedendo delle attenuanti: a suo giudizio, il suo ruolo nella morte del bambino è stato marginale e per questo la sentenza deve essere ridotta.
Rapita e torturata per 7 anni da una coppia, ecco il racconto choc
La 20enne Colleen Stan venne rapita nel 1977 da una coppia e tenuta prigioniera nella loro abitazione nella California del Nord per 7 anni. Durante tutto questo tempo, è stata torturata quotidianamente arrivando in più di un’occasione a pensare di essere sul punto di morire per il dolore provocatole. “Ho imparato ad evadere con il pensiero” ha raccontato la donna.