Alvarez, da giocatore inespresso a fuoriclasse

alvarez

Ricardo Gabriel Alvarez, argentino 25enne, è approdato all’Inter nell’estate del 2011 con il soprannome di Ricky Maravilla. Giocatore potenzialmente fortissimo, delude però le aspettative non giocando così come i tifosi e lo staff nerazzurro si sarebbero aspettati; la sua prima stagione si conclude con 29 presenze e 3 soli gol. Ciò che preoccupa sono le scarse prestazioni, il giocatore corre poco, sbaglia molti passaggi e spesso viene sostituito a partita in corso; il pubblico di San Siro comincia a fischiarlo. Ad alimentare questo genere di malcontento ci pensano anche i giornali, passando nel giro di pochi mesi da Ricky Maravilla a Ricky bidone, inventandosi che il giocatore sia costato quasi 12 milioni (il giocatore del Velez in realtà è costato 6,5 milioni di euro più 4 milioni di bonus mai concretizzati). La stagione seguente comincia male e l’Inter inizia a prendere in considerazione la cessione del giocatore con River, Genoa e Porto interessate; Moratti però non vuole privarsene e resiste. Nell’ultima parte della disastrosa gestione Stramaccioni, costellata da numerosissimi infortuni, Alvarez prende letteralmente in mano la squadra dando prova di grandi giocate e dimostrando in parte il suo valore; la seconda stagione, infatti, si conclude con 7 reti.

Ma la grande sorpresa avviene con Mazzarri. Con l’allenatore toscano l’argentino sembra rinato: corre come un mediano, pensa come un numero 10 e dà prova di giocate da vero fuoriclasse. Ma ciò che sorprende positivamente è la cattiveria e il senso del sacrificio con cui il giocatore entra in campo; non più un Alvarez svogliato e perso per il campo, ma un giocatore che sa esattamente cosa fare, corre, illumina, recupera palloni ed esce stremato dal campo dopo aver dato tutto. Esattamente il giocatore che i tifosi dell’Inter volevano vedere. Il merito è dell’allenatore toscano, che è riuscito a trasformare un giocatore considerato inadeguato al nostro campionato. All’inizio della stagione gli ha parlato, lo ha caricato e gli ha chiesto maggiore concretezza. L’argentino adesso comincia bene l’azione e la conclude ancora meglio. Grazie alle prestazioni al di sopra di ogni aspettativa il valore del suo cartellino è aumentato di 5 milioni. Si tratta comunque di un giocatore che ha ancora ampi margini di miglioramento.

Nel frattempo Ricky ha svelato un simpatico retroscena a Interchannel. “La prima volta che sono andato a giocare a calcetto ci sono andato perché mia mamma doveva andare a fare la spesa e dato che la disturbavo ogni volta che andava al supermercato, visto che non stavo mai fermo, mi lasciava al campo a giocare. Ora dice sempre che se ho iniziato a giocare lo devo a lei…”.