Dopo dieci partite Walter Mazzarri si è fatto un’idea precisa sulle qualità della propria squadra: l’Inter corre, ha un’impronta ben definita, ha il miglior attacco della Serie A (23 reti) e ben 10 giocatori sono andati a segno. Restano però alcuni problemi, come la scarsa attenzione difensiva, la mancanza di precisione in certe situazioni e il caso Kovacic. Proprio quest’ultimo è il grande dilemma di Mazzarri. Qual è il suo ruolo ideale? Centrale d’avanti alla difesa, mediano interno o trequartista? Walter Mazzarri sa di avere in mano un futuro campione, su cui la società nerazzurra ha puntato davvero molto, spendendo ben 11 milioni di euro solo lo scorso gennaio.
In dieci mesi di Inter, però, il croato ha collezionato 23 presenze (la metà da titolare) e zero gol a fronte delle 43 partite in tre anni alla Dinamo Zagabria, dove (da regista di centrocampo) era andato in rete 7 volte. Mazzarri ne vorrebbe fare il suo Hamsik, ma per caratteristiche fisiche, tattiche e tecniche i due giocatori sono abbastanza differenti.
Il rischio è quello di sprecare un talento puro, non sfruttando appieno le sue potenzialità e rischiando di bruciarlo vista anche la giovane età (classe ’94). Il croato visto in queste prime uscite stagionali da titolare ha dimostrato di avere qualità importanti, ma è ancora timido e insicuro. L’annata era iniziata molto bene, vista anche l’ottima preparazione di Pinzolo, ma il primo l’infortunio subito in estate ha costretto il ragazzo a inseguire una forma fisica che ancora oggi è precaria. Bisogna però sottolineare che, quando il tecnico toscano sarà riuscito a trovare la posizione adatta al giovane centrocampista, potrà contare su un giocatore importantissimo che farà il futuro dell’Inter.
Oltre al mistero Kovacic, l’Inter continua ad avere problemi in avanti. Icardi litiga con la pubalgia e difficilmente sarà disponibile per Udine, Belfodil (che deve trovare maggiore continuità) deve scontare un altro turno di squalifica e il Principe Milito fermatosi il 10 ottobre complice uno stiramento, non tornerà prima di un mese. E così l’Inter si ritrova con lo stesso problema che aveva qualche mese fa Stramaccioni: solo Palacio in avanti. E con il modulo ad una sola punta significa lavoro doppio per l’argentino, che bisogna ricordare non è nemmeno una prima vera punta.
Mazzarri deve stare attento a dosare le energie dell’argentino, ma non può fare altrimenti. Per quanto riguarda gli altri infortunati, Handanovic potrebbe anche compiere il miracolo per Udine, mentre per Campagnaro nulla da fare. Altro turno di stop. Quando l’Inter ha giocato con il suo centrale ha subito solo due gol, mentre senza ben dieci. E quella di Udine sarà la sesta partita senza il difensore.