LA RIFORMA DELLA SANITÀ:
Sulla Sanità italiana interverrà a breve la legge Balduzzi n. 189 del 2012, la quale prevede grandi cambiamenti nell’intero settore, tra i quali uno molto caro alle famiglie italiane: l’abbandono del medico di famiglia. Di fatto, secondo il documento che è attualmente in fase di approvazione da parte del comitato di settore Regione-Sanità, i medici curanti dovranno prestare servizio presso specifiche strutture territoriali oppure unità di cure primarie e non potranno più prestarsi a visite mediche in qualità di singoli.
MAGGIORE CENTRALIZZAZIONE DELLA SANITÀ:
Si prospetta, dunque, una maggiore quanto netta centralizzazione della Sanità italiana e del suo personale, proprio perché con la nuova normativa chi vorrà richiedere l’assistenza primaria o l’intervento della guardia medica dovrà presentarne domanda all’ente regionale e sarà inserito in un’unica graduatoria. L’intento di fornire ai cittadini un servizio sanitario equo e soprattutto costante sembra quasi palese, eppure si teme che un cambiamento di questa portata, soprattutto guardando al passato di malasanità che l’Italia si lascerebbe alle spalle, potrebbe vedere le graduatorie regionali sempre più affollate di cittadini in stato d’urgenza, cittadini che finora la Sanità ha lasciato a se stessi, e la situazione potrebbe addirittura peggiorare proprio per l’affollamento di pazienti.
LA PROTESTA DEI MEDICI:
Inoltre, si sono fatti sentire contrari alla riforma i medici italiani, per i quali ha fatto da portavoce il Segretario nazionale del sindacato Fimmg, Giacomo Milillo: “Sbagliano se pensano di poterci trattare da dipendenti e di minare alla radice il nostro rapporto fiduciario con i pazienti. Non potremo accettare”, sottolinea, “indicazioni e declinazioni applicative che non siano coerenti rispetto al nostro profilo giuridico di liberi professionisti convenzionati. E, se fosse così”, conclude, “respingeremo l’atto di indirizzo prima ancora di iniziare le trattative, così come siamo pronti a interromperle se fossero inserite strada facendo.” Ad ogni modo, dalle Regioni si cercano soluzioni per finanziare questa nuova opera che a breve sarà messa in atto: sul punto di vista economico anche la spesa per indennità ed incentivi è divenuta oggetto di discussione, in seguito proprio al nuovo approccio che la legge Balduzzi porterà nei confronti della Sanità.