Modica – Oggi i bambini della scuola elementare “Giuseppe Almo” di Modica, in provincia di Ragusa, sarebbero dovuti partire per una gita d’istruzione, invece si ritroveranno regolarmente seduti tra i banchi dell’Istituto. Alcuni genitori, infatti, si sono opposti alla gita: dopo aver saputo che i propri figli avrebbero utilizzato lo stesso pullman con il quale vengono trasferiti i migranti da Pozzallo al centro “Don Piero” di Comiso, hanno subito manifestato la propria perplessità e preoccupazione.
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La bufera si è scatenata dopo il servizio mandato in onda dal programma televisivo di Rai Uno “La vita in diretta”. Alcuni genitori hanno riconosciuto gli autobus inquadrati: erano proprio quelli usati per le gite scolastiche dei figli. Così afferma una madre: “Il problema è nato qualche giorno fa. Circolava la voce che i pullman usati per le gite scolastiche fossero gli stessi di quelli utilizzati per trasferire i migranti da Pozzallo a Comiso, ma non ci sembrava vero”, continua la donna, “finché non abbiamo riconosciuto gli autobus inquadrati nella trasmissione della Rai ‘La vita in diretta’ e siamo andati a controllare. Gli autobus sono gli stessi. Il rischio c’è ed è alto”.
ALLARME CONTAGIO. Un’altra genitrice, Clara, è categorica: “Non manderemo i nostri figli in gita. Il rischio che possano contrarre malattie è troppo alto e non vogliamo rischiare. Il tempo materiale per pulire i pullman non c’è”, continua, “perché molti migranti arrivano a notte fonda e vengono immediatamente trasferiti a Comiso. Gli autisti portano i pullman in deposito e la mattina dopo, su quegli stessi autobus, salgono i nostri figli per andare in gita scolastica. Io da mamma non mi sento sicura e perciò decido di non far partire mio figlio”. Così il Dirigente Scolastico, Fernanda Grana, ha deciso di sospendere la gita.
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Michele Colombo, consigliere comunale, ha raccolto le proteste e le ha indirizzate al sindaco di Modica, Ignazio Abbate: “È facile comprendere la preoccupazione dei genitori visto che è stata riscontrata la tubercolosi e la scabbia e una donna avrebbe l’aids conclamata”. Il sindaco ha lanciato un appello al governo ed alle istituzioni, parlando di una vera e propria emergenza sanitaria e di una situazione insostenibile: “non si può più tollerare il silenzio delle Istituzioni e l’assenza di misure idonee per prevenire il pericolo di contagio. Il problema non può essere di esclusiva competenza del porto di Pozzallo, dell’Ospedale Maggiore di Modica e dei comuni limitrofi”. La tutela sanitaria andrebbe garantita a tutti: migranti e studenti.
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