Le regole per rimanere lucidi e intelligenti – Il cervello umano rappresenta il pezzo di materia più complesso dell’intero universo, gli scienziati cercano incessantemente di studiarne il funzionamento e svelarne i segreti e sono giunti, unanimemente a stilare le regole fondamentali per mantenerlo forte ed efficiente fino a cent’anni:
- l’esercizio fisico potenzia il cervello; una vita all’insegna del movimento incrementa, talvolta in maniera stupefacente, le prestazioni cognitive. Oltre a mantenere in perfetta efficienza le connessioni neuronali, attraverso una migliore affluenza di sangue al cervello, l’esercizio fisico ha dimostrato indubbi vantaggi a tutte l’età e una correlazione forte con il miglioramento dell’umore. Fare esercizi aerobici almeno due volte alla settimana dimezza il rischio di demenza generale e riduce del 60% il rischio d’Alzheimer.
- Il cervello umano è come un muscolo: più lo si tiene in attività, più grande e complesso diventa. Questo non significa un automatico miglioramento dell’intelligenza, ma un fatto è indiscutibile: ciò che facciamo in vita modifica a livello fisico il nostro cervello. Imparare una lingua, suonare uno strumento musicale o praticare uno sport, determina modificazioni continue del nostro cervello. Quindi, usiamolo il più possibile è tutto un beneficio.
- I “punti luce” dell’attenzione che ci sono nel cervello possono focalizzare soltanto una cosa alla volta: svolgere più compiti simultaneamente non va bene. Il mondo del lavoro e la scuola osannano il multitasking, ma la ricerca dimostra chiaramente la sua dannosità. Il coinvolgimento emotivo aiuta il cervello nell’apprendimento ed è stato dimostrato che si stacca la spina dell’attenzione dopo circa dieci minuti dall’ascolto di una lezione. Impostare l’assimilazione delle informazioni e dello studio tenendo conto di questi parametri risulta fondamentale per migliorare l’aspetto cognitivo del nostro cervello.
- Il cervello ha molti sistemi mnemonici. Uno di questi agisce attraverso quattro fasi: codificazione, immagazzinamento, richiamo e dimenticanza: le informazioni entrano nel cervello e vengono scomposte in frammenti e immagazzinate in parti diverse della corteccia; fondamentale risultano essere i momenti iniziali dell’apprendimento. Prestare attenzione in questi istanti risulta decisivo per il ripescaggio dell’informazione insieme alla riproduzione dell’ambiente in cui quel qualcosa è entrato la prima volta.
- Il cervello ci da una visione soltanto approssimativa della realtà perché tende a mescolare le nuove conoscenze con i ricordi del passato immagazzinandoli in un tutt’uno. Per rendere più affidabile la memoria a lungo termine occorre incorporare gradualmente le nuove informazioni e ripeterle a intervalli di tempo cadenzati.
- La mancanza di sonno compromette l’attenzione, le funzioni esecutive, la memoria di lavoro, l’umore, le competenze quantitative, il ragionamento logico e persino la destrezza motoria. Quindi sonnellini pomeridiani e sonno notturno regolare risultano fondamentali per la salute e l’efficienza del nostro cervello.
- Lo stress rappresenta un grave danno al cervello. Il sistema di difesa del nostro organismo, attraverso il rilascio di adrenalina e cortisolo, è programmato per una risposta immediata ad una minaccia grave e transitoria, ma in condizioni di stress cronico ed emotivo, l’adrenalina crea nei vasi sanguigni delle cicatrici che possono causare un infarto cardiaco o un ictus cerebrale mentre il cortisolo danneggia le cellule dell’ippocampo compromettendo le capacità d’apprendere e ricordare. Morale. evitare lo stress cronico ed emotivo e prendere la vita con filosofia.
- Il cervello adulto rimane malleabile come quello di un neonato, per cui possiamo generare nuovi neuroni e imparare cose nuove per tutta la durata della nostra vita. Quindi studiamo e apprendiamo in continuazione fino a cent’anni e oltre, rimaniamo curiosi e interessati al mondo e ai nostri simili, viviamo in società e gustiamoci ogni istante dello straordinario dono che l’universo ci ha donato: la vita.