Lanzetta ministro, in direzione Pd aveva votato contro documento Renzi

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Uno dei volti spot del governo Renzi è Maria Carmela Lanzetta. Calabrese, la Lanzetta era diventata simbolo della lotta antimafia per le ripetute intimidazioni subite durante il suo mandato di sindaco di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria. Dopo l’ennesima minaccia l’ex sindaco gridò ai quattro venti la sua delusione per la politica parolaia e inconcludente. Adesso Matteo Renzi, l’ha inserita nel suo governo come uno spot pubblicitario per convincere tutti di avere segnato una svolta nella storia politica del nostro Paese.

In realtà la nomina della Lanzetta, è frutto di una manovra politica becera e di grana grossa; quanto di più squallido e purulento che si possa vedere in un passaggio politico.

La donna politica, infatti, fino a ieri faceva parte dell’area politica di Pippo Civati, il quale durante uno dei confronti televisivi tra i candidati alla segreteria del PD Civati, aveva inserito la Lanzetta nel suo “pantheon” ideale, facendo suo lo sfogo contro la politica fatta solo di parole. La Lanzetta aveva votato contro il documento Renzi che dava il benservito a Letta nella direzione del Pd, ora accetta di diventare ministro dello stesso ex sindaco di Firenze. In realtà Renzi cerca di disinnescare, con questa manovra, i propositi di Civati, il quale si era mostrato molto critico nei confronti del suo tentativo di formare il governo. Ad aggravare la situazione il fatto che lo stesso Civati, ha dichiarato: “Non ne sapevo nulla è stata una sorpresa anche per me”. Twittando subito dopo “Renzi sta facendo di tutto per farsi votare contro. Maria Carmela Lanzetta aveva votato contro il governo in direzione nazionale. Ora entra nel nuovo esecutivo come ministro. Le faccio gli auguri, ma non ne sapevo nulla. Né da Renzi, né da lei“. E poi aggiunge: “Nessuno ha ovviamente inteso avvisare me o i componenti della delegazione ‘civatiana’ in direzione nazionale». E in chiusura «P.S.: per il resto, non sapevo che dopo Gianni e Enrico ci fosse anche un Matteo Letta. Bis. Il rimpasto mi fa venire le bolle (cit.)”.

La coerenza in politica dura lo spazio di una cadrega. Può essere definito nuovo il governo Renzi?