Messico, è un mattatoio. Uccise dai Narcos 136.100 persone in sei anni

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Il Messico è un mattatoio. Amnesty International ha pubblicato un rapporto secondo il quale dal dicembre 2006 al novembre 2012  sono state uccise 136.100 persone, cinquantatré persone al giorno, 1.620 al mese, 19.442 all’anno; cinquantasei erano giornalisti.

Principali responsabili della mattanza sono i cartelli del narcotraffico. La quotidianità del Messico è fatta di uccisioni, rapimenti, sparizioniAmnesty International sostiene che questo inferno è responsabilità principale delle autorità federali e statali del Messico poiché esse lo hanno tollerato o hanno rifiutato di affrontarlo o peggio ancora ne sono state direttamente responsabili.Negli ultimi sei anni, secondo l’organizzazione americana che si batte a difesa dei diritti umani,  sono scomparse o risultano disperse, in Messico, almeno ventiseimila persone: oltre agli episodi legati al narcotraffico, all’immigrazione e alla guerra tra bande criminali, sono scomparsi difensori dei diritti umani, indigeni e attivisti sociali e politici.

Il posto più pericoloso del Messico è Ciudad Juarez, dove si registrano punte di tremila omicidi l’anno. Situata al confine con gli Stati Uniti sono tremila le donne sparite dal 2003 e centinaia sono i corpi stuprati e mutilati che sono stati ritrovati.

La cosa che più sconcerta della questione Messico è il silenzio nel quale si consuma il suo dramma. Al confine con gli Stati Uniti ci si potrebbe aspettare che la superpotenza, la quale “esporta la democrazia” con le armi, si interessasse alle vicende del suo vicino, ma così non è. Allo stesso modo, nel mondo nessuno spende una parola per la “pulizia etnica” messicana, la quale è ancora più grave perché operata da forze criminali.