Colpa delle stelle: quando l’amore commuove

 

Colpa delle stelle

 

Esce oggi nelle sale italiane “Colpa delle stelle”, il film diretto da Josh Boone e tratto dal romanzo omonimo scritto da John Green. Il film che narra della storia d’amore fra due adolescenti malati entrambi di cancro è interpretato da Ansel Egort (Augustus Waters) e Shailene Woodley (Hazel Grace Lancaster), con la partecipazione, nel ruolo di uno scrittore problematico, di Willem Defoe.

Il film è stato prodotto negli Stati Uniti e distribuito in Italia dalla 20th Century Fox. La pellicola, della durata di due ore circa e il cui titolo originale è “The Fault in Our Star”, qualcuno lo avrà di sicuro già visto in anteprima: essa infatti è uscita in anteprima nella sola giornata del 31 Agosto in tutti i cinema. Rispetto al romanzo, il film ne è quasi fedele copia trasposta sullo schermo, eccezion fatta per qualche lieve differenza di contenuto.

“Colpa delle stelle” non differisce, nella forma, dal genere definito dagli “addetti ai lavori” del “teeneger cancer romance”, anche se in verità include altri tipi di malattie. Tuttavia ne esce vincente per via delle ottime interpretazioni nei ruoli chiave, per la buona riuscita della coppia di giovani attori – Egort e Woodley – di portare sullo schermo due tipologie di ragazzi che ben si addicono al contesto, soprattutto in Augustus a livello espressivo.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, inoltre, in “Colpa delle stelle” è ottimo il parlato di Hazel Grace, dotato di una forte espressività; nei ruoli di contorno, i genitori di Hazel Grace sono personaggi ben strutturati, con un rapporto piuttosto intenso e giusto nei confronti della malattia della figlia, con un sentimento materno piuttosto acceso e coinvolto nel sentimento di Hazel.

La riuscita di “Colpa delle stelle” risiede nella indubbia bontà della sceneggiatura e nella cura della scena e dei particolari: la storia non è troppo complessa e si articola in due ore di film su eventi definiti che si contano sulla punta delle dita, tuttavia la bontà di tutto il contorno e la capacità attoriale lo rendono un buon film. Tornando alla sceneggiatura, è giusto dare il merito al romanzo di Green: in “Colpa delle stelle”, infatti, è particolarmente forte il rimando alle parole del libro, ragion percui i dialoghi che nascono nel lungometraggio sono intensi, commoventi, ricercati e spietati al tempo stesso.

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Colpa delle stelle” è dunque un film che non potrà esser definito “originale”, né innovativo, che comunque per via della buona cura di tutto il lavoro svolto riesce a catturare lo spettatore con una storia da seguire, che puó far commuovere e che riesce a non coinvolgere troppo, lasciando gli occhi liberi di godersi in primis l’ amore di due ragazzi al di là di ciò che la loro realtà comporta.

 

Buona visione!