Jobs Act, Renzi: “Il lavoro è un’emergenza. Nel 2015 Tfr in busta paga”

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ROMA – Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi parla dell’articolo 18 e del Jobs Act nella sua eNews: “Il lavoro, la nostra emergenza. Sui giornali grandi discussioni sul Jobs Act e sull’articolo 18. A tempo debito sarà bello spiegare cosa cambia per un giovane precario, per un cinquantenne disoccupato, per una mamma senza tutele. Ma ne parleremo prestissimo”.

Riguardo al Tfr, inoltre, aggiunge: “sono soldi dei lavoratori e come accade in tutto il mondo non può essere lo Stato a decidere per lui. Ecco perché mi piacerebbe che dal prossimo anno i soldi del Tfr andassero subito in busta paga. Questo si tradurrebbe in un raddoppio dell’operazione 80 euro”. Infine apre ai sindacati: “quando martedì incontreremo loro e le parti sociali verificheremo la fattibilità di una proposta sul Tfr che viene incontro ai lavoratori senza gravare sulla situazione bancaria delle piccole e medie imprese”.

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Il ministro Poletti appoggia la necessità di votare il Jobs Act. Ecco le sue parole: Ci sono i regolamenti parlamentari che non possiamo violare, ma mercoledì al vertice del lavoro europeo deve essere chiara la volontà del governo di voler fare le cose. Abbiamo la necessità di un’approvazione rapida e certa”.

Il ministro del Lavoro, inoltre, aggiunge: “Domani troveremo il punto di incontro”. Questa la risposta data ai giornalisti sulla possibile mediazione del testo della legge che martedì sarà discussa in Senato. L’obiettivo di domani, secondo il ministro, è quello di ottenere “un testo che tenga conto delle diverse posizioni ed una rapida approvazione”. L’incontro che si terrà martedì con i sindacati “è una sfida reciproca”, aggiunge il ministro Poletti. “Con i sindacati parleremo di innovazione e di cambiamento del mondo del lavoro, anche sul versante della contrattazione”.

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Infine, conclude: “Contrattazione e rappresentanza sono due argomenti che si tengono insieme. Se vuoi cambiare l’impianto della contrattazione devi avere delle regole sulla rappresentanza. La discussione riguarderà questo impianto”.

CUPERLO: VEDIAMO TESTO FINALE – Gianni Cuperlo esprime la sua idea sulla riforma del lavoro ed afferma: “Io credo molto nella disciplina di partito. Penso che non ci possa essere un partito senza disciplina. Ma credo che neppure possa esistere una disciplina senza partito. Infine, conclude: “vedremo il testo finale e valuteremo”.

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CONFINDUSTRIA: SI’ ALL’ARTICOLO 18 – Confindustria si schiera contro il Tfr affermando, tramite Giorgio Squinzi, che “è una manovra che agevolerebbe solo il fisco”. Mentre, sull’articolo 18 afferma: “Passi avanti apprezzabili, non regaliamo l’ultimo miglio alla paura. Chi dice che noi vogliamo il lavoratore più debole venga nelle fabbriche”.

“Affrontiamo il problema nella sua complessità e nella sua interezza, perché non si tratta del solo articolo 18″, dice riguardo la riforma del mercato del lavoro. “Questo disegno di riforma sul contratto a tempo indeterminato e sulla flessibilità in entrata ed in uscita reggerà solo se accompagnato da una innovazione altrettanto importante e coraggiosa degli ammortizzatori sociali e dei servizi per l’impiego, della formazione al lavoro e dell’orientamento. La riforma sarà compresa, agevolata e sostenuta se accompagnata da una azione decisa sulle politiche attive, rifondando radicalmente i meccanismi che si occupano del mercato del lavoro, di un moderno ed efficiente incontro tra domanda e offerta”.