Isis, nuovo video di Cantlie: “Usa e Gran Bretagna non vogliono negoziare”

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L’Isis torna ad incutere paura e diffonde un nuovo video, il quinto, riguardante l’ostaggio britannico John Cantlie, catturato due anni fa in Siria. Nel filmato, facente parte della serie Lend me your ears (Prestami le tue orecchie, ndr), l’ostaggio racconta la sua situazione e quella degli altri prigionieri ed accusa Stati Uniti e Gran Bretagna di aver abbandonato i proprio compatrioti.

Il video in questione dura 6 minuti 30 secondi e si vede Cantlie che indossa una tuta arancione ed è seduto dietro ad un tavolo ed ha un foglio di carta in mano. Secondo le sue parole, l’Isis ha iniziato un operazione a “lungo termine” con l’intento di catturare tutti gli occidentali entrati in Siria nel 2013 ed ha tentato di negoziare il rilascio con i loro Paesi. Poi parla delle sue condizioni di prigionia: “Non è così male. Viviamo in relativa armonia, possiamo leggere libri, fare dei giochi per passare il tempo”.

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Cantlie legge, successivamente, un messaggio relativo alle trattative. “Il primo a essere liberato è stato lo spagnolo Marcos Margineres”, poi aggiunge che l’Isis ha ucciso un russo per lanciare un messaggio: “Non si scherza quando si tratta di negoziati. Gli europei hanno capito e poco dopo sono stati liberati altri due giornalisti spagnoli, quindi 4 francesi alla fine di aprile. Io e altri siamo rimasti ad attendere pazientemente mentre gli altri tornavano dai loro cari”. Continua affermando che 16 persone provenienti da Danimarca, Germania, Spagna ed altri tre Paesi europei sono stati liberate alla fine delle trattative, mentre gli americani e gli inglesi hanno ostacolato qualsiasi tipo di negoziazione: “Per noi tutti è chiaro che ci troviamo in grossi guai”.

Cantlie, inoltre, parla di un presunto scambio di email tra le famiglie dei prigionieri e l’Isis in cui i familiari si lamentano del mancato aiuto dei rispettivi paesi. “Ora gli elementi ricorrenti in queste email è che il governo Usa non stava facendo assolutamente nulla per aiutare le famiglie coinvolte in questa trattativa. I mujaheddin ci hanno detto che ai nostri governi non importava di noi e non ci abbiamo creduto. Ci hanno detto che non valevamo nulla e non ci abbiamo creduto. Ci è stato detto che avremmo iniziato a morire e non abbiamo creduto nemmeno a questo”, dice Cantlie. Poi aggiunge: “La mente umana ha una incredibile capacità di autodifesa in situazioni difficili. Ma era tutto vero. I nostri governi hanno scelto di non negoziare con lo stato islamico attraverso le nostre famiglie e gli amici. E mentre tutti gli altri soddisfacevano le condizioni per il rilascio, per noi non c’era nessun accordo”.

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Questo video è stato diffuso lo stesso giorno in cui le forze curde dell’Iraq sono riuscite a riconquistare la città di Zumar, mentre le forze governative irachene e gli sciiti sono riusciti ad allontanare i jhadisti da una posizione strategia a sud di Baghdad. In questi ultimi due giorni, infine, sono stati lanciati 22 raid in Iraq e Siria contro le postazioni dell’Isis.