Jobs Act – 11 marzo 2014, annuncio della Riforma del Lavoro da parte del premier Matteo Renzi. 3 dicembre 2014, approvazione al Senato del Jobs Act con voto di fiducia: il Parlamento delega il governo a completare la riforma scrivendo i decreti delegati, nel rispetto dai paletti imposti da Camera e Senato. Oggi, 24 dicembre si riunisce il Consiglio dei Ministri per completare la riforma e formulare i decreti attuativi. Dunque, l’impianto della legge è già stato approvato, ma ora tocca al governo completarlo: il Jobs Act è a un passo dalla realizzazione ed è scontro tra Nuovo Centrodestra e minoranza Pd. Il Consiglio dei Ministri ancora in corso ha approvato i primi due decreti attuativi sul Jobs Act riguardanti articolo 18 e ammortizzatori sociali, di cui tuttavia non sono stati ancora resi noti i dettagli.
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Newly elected Democratic party (PD) general secretary, Florence's Mayor Matteo Renzi gives a press conference on December 9, 2013 at the PD (Democratic Party) headquarters in Rome. Renzi won a resounding victory yesterday in the race to lead Italy's centre-left Democratic Party, part of the coalition government. The 38-year-old Renzi, who just a year ago was a virtual unknown in Italian politics, trounced rivals Gianni Cuperlo, a party apparatchik, and Giuseppe "Pippo" Civati with around 68 percent of the vote. AFP PHOTO / VINCENZO PINTO (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)
La riunione del Consiglio dei Ministri, prevista per le ore 10, è stata rimandata alle 12 per le tensioni tra il gruppo di Alfano e le posizioni della minoranza democratica. Infatti, i ministri del Nuovo Centrodestra spingono per un superamento netto dell’articolo 18: “Domani d-day della politica italiana. O via articolo 18 o via governo per crollo credibilità”, aveva scritto su Twitter il presidente della Commissione lavoro Maurizio Sacconi. Dall’altra parte del tavolo, replicano Stefano Fassina e Pippo CIvati: “Secondo me, daranno retta a Sacconi, come al solito. E’ un decreto scritto con la mano destra”.