Papa Francesco, poi, cita l’intera zona: “Possa il Signore aprire alla fiducia i cuori e donare la sua pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra benedetta dalla sua nascita, sostenendo gli sforzi di coloro che si impegnano fattivamente per il dialogo fra israeliani e palestinesi». Poi ricorda “quanti soffrono in Ucraina” e prega Dio affinché “conceda a quell’amata terra di superare le tensioni, vincere l’odio e la violenza e intraprendere un nuovo cammino di fraternità e riconciliazione”.
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Infine, Papa Francesco tocca anche l’Africa: “Cristo Salvatore doni pace alla Nigeria, dove altro sangue viene versato e troppe persone sono ingiustamente sottratte ai propri affetti e tenute in ostaggio o massacrate. Pace invoco anche per altre parti del continente. Penso in particolare alla Libia, al Sud Sudan, alla Repubblica Centroafricana e a varie regioni della Repubblica Democratica del Congo; e chiedo a quanti hanno responsabilità politiche di impegnarsi attraverso il dialogo a superare i contrasti e a costruire una duratura convivenza fraterna”. Poi ricorda “quanti soffrono per le malattie, in particolare le vittime dell’epidemia di Ebola, soprattutto in Liberia, in Sierra Leone e in Guinea”.
Papa Francesco, infine, chiede di trasformare l’odio in tenerezza: “Cari fratelli e sorelle, che lo Spirito Santo illumini oggi i nostri cuori, perché possiamo riconoscere nel Bambino Gesù, nato a Betlemme dalla Vergine Maria, la salvezza donata da Dio ad ognuno di noi, ad ogni uomo e a tutti i popoli della terra”. Poi l’ultima preghiera: “Che con la sua mansuetudine questo potere divino tolga la durezza dai cuori di tanti uomini e donne immersi nella mondanità e nell’indifferenza. Che la sua forza redentrice trasformi le armi in aratri, la distruzione in creatività, l’odio in amore e tenerezza. Cosi potremo dire con gioia: ‘I nostri occhi hanno visto la tua salvezza’. Buon Natale a tutti!”.