Classe 1955, il Pino Daniele cantante è stato un grande innovatore di quel genere musicale – la canzone napoletana – da sempre caratterizzato da un’ eccessiva componente tradizionale. Daniele, che guardava con ammirazione al blues e alle sonorità “black” americane come ad una inesauribile risorsa per rivoluzionare la musica italiana, esordì ufficialmente nel panorama delle sette note nel 1977, dopo una lunga e fruttuosa gavetta. L’ album che lo lancia di diritto nell’ Olimpo della discografia italiana è “Terra Mia”, che contiene come canzone d’ apertura la celeberrima “Napule è”, dichiarazione d’ amore alla sua città con la quale, negli anni, aveva coltivato un rapporto viscerale di amore-odio. Gli anni Settanta sono quelli della definitiva consacrazione di Pino Daniele, i cui successi come “Je sò pazzo”, “Il mare” e “Putesse essere allero” anticipano l’ uscita, nel 1980, dell’ “album-manifesto” del cantautore napoletano, “Nero a metà”. L’ album, che unisce alle potenti parole del cantante delle sonorità di stampo blues, è caratterizzato da collaborazioni di ampio respiro, come nel caso della hit “Quanno chiove”, nella quale Pino Daniele si avvale della collaborazione del noto sassofonista James Senese. Tanto carismatico sul palco quanto riservato nella vita privata, Pino Daniele si concedeva poco ai giornalisti. La sua vita non era pane per le riviste di gossip, la sua generosità la riservava ai suoi fan, ai colleghi con i quali amava duettare – da J-Ax a Mario Biondi, passando per Laura Pausini ed arrivando al grande Eric Clapton: un vero idolo per Daniele, che realizzò il suo sogno di sempre, duettare con il cantante britannico nel 2011 a Cava dè Tirreni.