Inoltre, si legge che “per questa ragione in queste ore alcune persone stanno studiando tutti i documenti giustificativi presentati da coloro che a vario titolo non si sono recati sul luogo di lavoro la notte del 31 dicembre 2014”. Viene sottolineato come né il comandante della Polizia Locale di Roma, Raffaele Clemente, né il Campidoglio “hanno mai avuto l’intenzione di strumentalizzare la vicenda che ha coinvolto in questi ultimi giorni il corpo degli agenti della Polizia locale di Roma Capitale”. L’obiettivo, infatti, è solo quello di “fare chiarezza a partire dai dati certi e dal lavoro di una commissione interna, le cui risultanze verranno inviate al ministero della Pubblica Amministrazione e all’Autorità garante per gli scioperi”.
Si vuole, inoltre, fare chiarezza “sui numeri che sono apparsi macroscopicamente inattesi e discostanti rispetto alle medie e di accertare responsabilità individuali. Contestare i numeri magari trincerandosi dietro l’accusa a Roma Capitale di voler screditare il corpo di Polizia locale è assolutamente fuori luogo – si legge ancora nel comunicato -. Il Campidoglio vuole al contrario tutelare da chi assume comportamenti irregolari, illeciti e dannosi per la città il Corpo della Polizia locale di Roma Capitale, che onestamente e con senso di responsabilità ogni giorno presta il proprio prezioso contributo professionale alla comunità cittadina e alla vita di Roma”.
Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, si schiera a favore dei vigili di Roma e parla di “accanimento mediatico da parte del governo e dei giornali al suo servizio”. Grillo, inoltre, sostiene si tratti di un’operazione mediatica per distogliere l’attenzione dalla vicenda mafia capitale e chiede le dimissioni del sindaco Marino e di Poletti. Infine, dice: “Criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure sempre più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego”.