Un esempio pratico dell’attuazione di questo piano è la Gran Bretagna, che ha già investito in questo senso, abbattendo i costi dei servizi sanitari pubblici di ben 4 volte rispetto a quanto speso per fornire ad ogni cittadino la possibilità di usufruire di psicologi statali. In quanto esperto di marketing professionale, il dottor Piccinini ha potuto affermare che “la ricerca internazionale sull’efficacia dei costi (“cost-effectiveness”) dell’intervento psicologico è relativamente recente, ma già considerevole”. Si tratterebbe, fa notare ancora il presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, non solo di un risparmio in generale, ma soprattutto specifico alla richiesta di trattamenti farmacologici: “costi indiretti e sul lungo periodo”, ha dichiarato. Un’occasione che il governo italiano non potrà lasciarsi sfuggire e che, volente o nolente, potrebbe divenire realtà dal momento che gli stessi professionisti del campo si sono attivati affinché la figura dello psicologo di base sia finalmente riconosciuta. Tale opportunità risolleverebbe il problema occupazionale di milioni laureati costretti ad accettare lavori che non riguardano la formazione fornita dagli atenei o a trasferirsi all’estero per dare concretezza alle proprie competenze professionali.