Nel 2006 il giornale satirico Charlie Hebdo aveva pubblicato una serie di caricature su Maometto e già nel 2011 la sua sede era stata colpita e distrutta da alcune bombe molotov. Molti giornalisti della redazione sono fuggiti sul tetto dell’edificio, ma non tutti sono riusciti a sfuggire all’atto di terrorismo. «È un vero massacro, ci sono dei morti!»: queste le parole di uno dei dipendenti del giornale in una drammatica telefonata durante l’assalto. Poi cade la linea. 12 morti, ma il bilancio è destinato a peggiorare. Intanto, tutta Parigi è in stato d’allerta e tutto il Corpo di Polizia è mobilitato. Nell’attacco sono rimasti uccisi il direttore del giornale, Stephan Charbonnier, e i tre più importanti vignettisti: Cabu, Tignous e Georges Wolinski.