Da quando il nome di Giancarlo Magalli è iniziato a circolare, il popolo del web è letteralmente impazzito. Immancabili le pagine Facebook e Twitter dedicate al noto conduttore Rai, accompagnate da fotomontaggi tragicomici e dall’ immancabile hashtag. I cittadini chiedono a gran voce #MagalliAlQuirinale, organizzano flash mob a favore del conduttore a Piazza del Quirinale, lanciano ogni genere di iniziativa a favore del proprio beniamino. Magalli come Robin Hood insomma, perchè “Lui si che si fa i Fatti Vostri!” – parafrasando una delle trasmissioni più note del conduttore -. Il diretto interessato, divertito ma stuzzicato dall’ idea di diventare il prossimo Capo dello Stato, non si tira indietro. Magalli, però, è consapevole delle vere motivazioni che spingono gli Italiani a preferirlo ai vari Prodi, Rodotà, Rutelli e Casini. “Dovrebbero chiedersi gli altri perché i lettori del Fatto hanno scelto me”, ammette serio Magalli. “So che alcuni lo fanno per provocazione, ma tanti voti mi arrivano come attestato di stima, perché sono una persona perbene e, probabilmente, quando si parla di questa politica la parola perbene è più unica che rara. Probabile che non ne possano più”.
Giancarlo Magalli non ha tutti i torti. Gli Italiani sono oramai stufi di magagne, corruzione, povertà imposta per arricchire i soliti noti. Sembrano passati secoli da quando l’ azione del votare era considerata un diritto sudato, sacrosanto ed inalienabile. Ora uomini e donne spuntano la scheda pensando ai fatti propri, più che a quelli della Nazione. I risultati sono visibili sotto ai nostri occhi ogni giorno.
Se il Paese è in crisi, però, si rivela compatto nel volere Magalli come futuro Presidente della Repubblica. Perchè non assecondare questo assurdo desiderio? In fondo, il padrone di casa de “I fatti vostri” è un volto “nuovo” e pulito: lontano dai gossip spiccioli, ha sempre condotto il suo lavoro con grande professionalità; è dotato del giusto mix di humour e sarcasmo che lo aiuterebbero nell’ annoso dovere di mediare tra Destra, Sinistra e Grillini. Non ha mai alimentato alcun genere di polemica, è meno patinato di alcuni dei suoi colleghi più illustri, è espressione di un “Vox Populi” che vorrebbe al Quirinale un’ autentica rappresentanza dei propri interessi. Magalli non sarà magari competente in materia politica, ma questo può essere anche un bene sotto certi aspetti.