L’uragano di neve annunciato dal sindaco di New York, Bill De Blasio, si sta abbattendo su tutta la costa orientale degli Stati Uniti. Coprifuoco, teatri chiusi, voli cancellati e stato d’emergenza: sono queste alcune delle scene a cui si può assistere guardando dall’altra parte dell’Atlantico. Il primo cittadino della Grande Mela, forse, aveva ragione nell’affermare che sarebbe stata la tempesta peggiore di sempre.
La tempesta di neve è arrivata lunedì mattina sulla costa orientale degli Stati Uniti, colpendo una zona con 40 milioni di residenti. Il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha subito proclamato lo stato d’emergenza, così com’è accaduto a Philadelphia. Altre città della costa hanno impedito la circolazione di auto e mezzi pubblici, mentre le maggiori compagnie aeree hanno cancellato oltre 5.000 voli e altrettanti potrebbero fare la stessa fine oggi.
L’Onu ha deciso di chiudere il Palazzo di vetro sia ieri che oggi e ha rinviato a domani il discorso che il presidente israeliano Rivlin doveva tenere per la Giornata Internazionale della memoria. La tempesta di neve ha fatto chiudere numerose scuole, al punto da “costringere” gli insegnati a inviare i compiti via mail. I teatri di Broadway sono rimasti chiusi mentre la Metropolitan Opera ha dovuto rimandare una prima.
La città di New York ha attivato quasi 2.000 spazzaneve e circa 500 mezzi spargitori di sale per tentare di ripulire le strade, la metropolitana funziona solo dopo le 7 di sera e dalle 11 sono fermi anche i treni che portano fuori città. De Blasio ha affermato che questa tempesta di neve potrebbe essere la più grande che abbia mai colpito la città di New York. Le precipitazioni dovrebbe continuare per tutta la giornata di oggi fino ad avere un arresto in serata. Intanto è scattata la polemica: si vuole stabilire se la tempesta è frutto dei cambiamenti climatici oppure un fenomeno naturale straordinario.