Isis, ucciso reporter giapponese Goto: “Assetati di sangue”

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Kenji Goto, reporter giapponese da mesi ostaggio dell’Isis, è stato decapitato dai suoi rapitori. Gli jihadisti hanno diffuso su Twitter il video della sua uccisione. Ancora una volta il boia è John, il killer inglese che aveva già ucciso il giornalista americano James Foley. “Voi giapponesi, come i vostri stupidi alleati nella coalizione satanica, dovete ancora capire che noi, per grazia di Allah, siamo un califfato islamico con autorità e potere, un intero esercito assetato del vostro sangue“, le parole di John prima dell’esecuzione capitale. “Abe (primo ministro giapponese, ndr), data la tua spericolata decisione di partecipare ad una guerra che non potete vincere, questo coltello non solo sgozzerà Kenji, ma continuerà la sua opera e causerà carneficine ovunque la vostra gente si troverà. L’incubo per il Giappone è incominciato”.
Per la liberazione di Goto, i terroristi islamici avevano chiesto il rilascio della terrorista Sajida Rishawi, in carcere in Giordania. Tuttavia, dopo l’uccisione dell’altro ostaggio giapponese, il contractor militare Haruna Yukawa, le trattative si erano arenate. La richiesta iniziale consisteva nel pagamento di 200 milioni di dollari per la liberazione di entrambi gli ostaggi giapponesi.
Dura la reazione del governo giapponese che esprime la sua profonda “indignazione” per la decapitazione di Kenji Goto: “Si tratta di un deplorevole atto di terrorismo“. Inoltre, il premier giapponese Shinzo Abe avverte: “Tolleranza zero contro il terrorismo”. Dagli Stati Uniti arriva anche la condanna del presidente Obama: “Gli Stati Uniti condannano la brutale uccisione del giapponese Kenji Goto. Insieme a un’ampia coalizione di alleati, gli Stati Uniti continueranno a prendere azioni decisive contro l’Isis”. Junichi Goto, fratello del reporter decapitato, commenta: “Ringrazio il governo, il ministero degli Esteri e il popolo giapponesi, nonché il mondo intero per il sostegno manifestato: speravo che Kenji potesse tornare vivo a casa, ringrazio tutti quanti ci hanno sostenuto. Sono addolorato che Kenji non ci sia riuscito”.

I due giornalisti uccisi

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