Isis, bambini addestrati nell’arena della morte: le foto choc

Isis

Bambini addestrati all’arte della guerra. L’ultima folle campagna pubblicitaria targata Isis colpisce al cuore dell’uomo, prendendo di mira le creature più innocenti del Mondo. Bambini che strisciano per terra come blasonati soldati, che distruggono mattoni colpendoli con la testa, che compiono esercizi ai limiti dello stremo. Bambini che combattono fra loro incappucciati per diventare dei futuri martiri immolati alla causa della Jihad. Quello che l’Isis ha mostrato all’Occidente e non solo in un video dal quale sono state estrapolate alcune immagini choccanti altro non è che il “percorso formativo” dei giovani terroristi e kamikaze pronti ad imbracciare i fucili a favore della causa islamica.

L’ARENA DELLA MORTE. Il nuovo ed inquietante promo islamico mira a raccogliere consensi tra i giovanissimi e tra i propri genitori con l’intento di accogliere sotto l’apparentemente patriottica bandiera dell’Isis nuovi adepti. Tale allarme è stato lanciato anche da Anthony Glees, Direttore del Centro per la sicurezza e gli studi di Intelligence della Buckingham University, nel corso di un’intervista rilasciata al “Sunday People”. L’Isis si “occidentalizza” nei mezzi di arruolamento e propaganda, mostrando una valida alternativa alla corruzione e alla perdita di ideali propagandata dal “blocco” americano. La causa jihadista viene mostrata come un’occasione di riscatto morale, sociale e – perchè no? – anche occupazionale.

Ecco perchè i principali destinatari del video di propaganda, in realtà, sono i genitori dei giovani (forse) futuri jihadisti. Di fronte ad una situazione drammatica per le nuove generazioni, l’Isis pare essere la sola via di fuga per dirottare l’esistenza dei propri figli su binari diversi. Diversi, ma assolutamente mortali per delle giovani creature che si sottopongono ad un addestramento che assomiglia più ad una camera delle torture che ad un percorso formativo. L’Isis forgia così le giovani menti in quella che è già stata ribattezzata la “gabbia della morte”, un’arena che decreterà la fine prematura di queste giovani, innocenti creature.