Cancro al cervello, medico italiano studia farmaco intelligente

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CANCRO AL CERVELLO – Lo scienziato italiano Antonio Iavarone sta cercando di realizzare il sogno di una vita: una terapia intelligente contro il cancro al cervello. Il medico emigrato negli Usa è l’autore della mappa genetica più completa mai realizzata per il glioblastoma o gliona, il tumore al cervello più diffuso e distruttivo. Dopo la pubblicazione dei primi dati relativi ad alcuni pazienti trattati con un farmaco mirato a una delle due proteine coinvolte in un certo assetto del Dna (fusione dei geni Fgfr e Tacc), il traguardo per Antonio Iavarone sembra essere sempre più vicino.

I risultati riguardano due pazienti affetti da glioblastoma recidivato e risultano positivi alla mutazione bersaglio scoperta da Iavarone e la moglie: “Una condizione che funziona sul tumore come una droga. Il cancro diventa dipendente dalla presenza continua e costante della molecola anomala prodotta dalla fusione dei 2 geni. Abbiamo osservato che i pazienti rispondono particolarmente bene alla terapia con una molecola che blocca una delle 2 metà (Fgfr) della proteina di fusione, producendo un miglioramento clinico e la riduzione radiologica del tumore. Le risposte cliniche sono durate 115 e 134 giorni rispettivamente”.

Iavarone, inoltre, spiega: “Nello studio è stato anche rilevato che la proteina di fusione è presente una quota significativa dei 795 casi di glioma esaminati”. Ciò fa capire che un farmaco intelligente ancora più potrebbe portare a risultati ancora migliori e quelli riscontrati finora sono “in assoluto i primi risultati clinici mai pubblicati su una terapia sperimentale intelligente e personalizzata contro il glioblastoma”, sottolinea il medico. Poi avverte: “Il farmaco utilizzato fa parte di una famiglia di composti nuovi, entrati da 2 anni nei test clinici per altre malattie. Anche i nostri 2 pazienti non facevano parte di una sperimentazione specificamente concepita per il glioblastoma ma siamo riusciti a inserirli in un trial su altri tumori in corso all’Istituto Gustave Roussy di Parigi”.

“Al momento – puntualizza Iavarone – abbiamo la capacità di bersagliare una mutazione presente in 3 pazienti su 100, anche se ovviamente contiamo di andare oltre. Ma stiamo anche parlando di una malattia contro la quale finora nessuna terapia ha mai funzionato. Ciò di cui abbiamo bisogno è di aprire la via e per la prima volta lo stiamo facendo”. Infine, annuncia: “Lo studio sul cancro al cervello dovrebbe partire a giugno e riguarderà un altro composto Fgfr-inibitore che pensiamo possa avere la stessa efficacia dimostrata da quello utilizzato sui 2 pazienti protagonisti della nuova pubblicazione, e coinvolgerà più centri in vari Paesi del mondo compresa l’Italia”. 

Antonio Iavarone