Panjshir (Afghanistan) – Un bilancio destinato a salire – al momento, si parla di 85 decessi confermati – quello registratosi nel Panjshir, provincia afghana a nord di Kabul. Come se non bastassero le tensioni interne, gli scontri, le guerre, ora ci pensa anche il maltempo a mietere numerose ed innocenti vittime. Nelle ultime 24 ore, la provincia del Panjshir è stata letteralmente flagellata da violente valanghe di neve che hanno reso disperati i soccorsi nei villaggi isolati a causa delle tormente. Impossibile, per le autorità locali, definire il numero preciso dei morti. “Sicuramente, molte decine di persone sono rimaste sepolte nella neve“, ha ammesso dolorosamente il Governatore della provincia afghana Abdul Rahman Kabiri. Il Panjshir pare però non essere l’ unica provincia afghana ad essere stata colpita da questa anomala ondata di maltempo. Non solo la neve, ma anche le alluvioni hanno messo in ginocchio l’ intera regione, arrivando a mietere circa 100 vittime: alle 85 del Panjshir, infatti, vanno a sommarsi altre 25 vite spezzate suddivise nelle quattro province di Takhar, Bamyan, Laghmnan e Nangahar.
Duro ed incessante il lavoro dei soccorritori per mettere in sicurezza case, strutture pubbliche, edifici. Le fotografie mostrano uno scenario a dir poco apocalittico, con interi villaggi allagati e migliaia di sfollati che cercano di mettere in salvo le poche cose rimaste nelle proprie abitazioni. La situazione del Panjshir resta, però, quella più drammatica: 24 ore ininterrotte di pura follia, sotto forma di candida neve che ha strappato la vita a donne e bambini. Abdul Rahman Kabiri ha reso noto che le tra le zone più flagellate della provincia a nord di Kabul vi sono il capoluogo Parakh ed i distretti di Peryan ed Hesa Duwoom. Una vera e propria piaga, alla quale le autorità locali cercano disperatamente di porre rimedio. Nel frattempo, gli Afghani soffrono, devastati nell’ animo dall’ ultimo, grande nemico della loro civiltà: il maltempo.
